All’INRAE ​​di Nouzilly, pecore addestrate a sottoporsi a scansioni MRI

All’INRAE ​​di Nouzilly, pecore addestrate a sottoporsi a scansioni MRI
All’INRAE ​​di Nouzilly, pecore addestrate a sottoporsi a scansioni MRI
-

Salire su una rampa di accesso, sdraiarsi, posizionare la testa in un’antenna cilindrica e rimanere perfettamente immobili: questa è l’impresa a cui una squadra dell’INRAE ​​di Nouzilly è riuscita a portare una decina di pecore. Fino ad ora, nella ricerca sugli animali, solo i cani potevano sottoporsi a una risonanza magnetica (MRI) da svegli. Questa prima mondiale, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Metodi di ricerca sul comportamento, non solo apre prospettive per lo studio del funzionamento del cervello nelle pecore, ma anche per l’addestramento di altri animali in questo protocollo.

Pecore addestrate fin dalla nascita

Per ottenere questi risultati, i ricercatori del dipartimento scientifico di fisiologia animale e sistemi di allevamento hanno effettuato la familiarizzazione fin dalla nascita. Hanno iniziato con “individuare gli animali più ricettivi alle carezze o alla presenza di oggetti di schiuma vicino alla testa”indica INRAE.

I dieci agnelli più ricettivi hanno poi partecipato ad una prima fase di formazione nell’ovile del centro Inrae Val de Loire a Nouzilly. All’ordine del giorno: imparare a “salire su una rampa per raggiungere una finta macchina per la risonanza magnetica, poi sdraiarsi”e a “mettere la testa in un’antenna MRI fittizia”. Dopo questo primo scenario, le pecore sono state invitate a riprodurre questi gesti in una vera sala MRI. “Ci sono volute alcune settimane perché gli animali si abituassero alle vibrazioni della macchina e non si muovessero per diversi minuti”, precisa Inrae. Al termine di questo protocollo di addestramento durato nove mesi, 9 pecore su 10 sono state in grado di superare un esame MRI da sveglie.

Dopo nove mesi di addestramento, le pecore riuscivano a rimanere immobili per diversi minuti nonostante le vibrazioni della macchina.
© (Foto Inrae)

“Il successo di questo protocollo apre già prospettive per la ricerca nel neuroimaging animale”si entusiasma il centro ricerche, che sottolinea anche “l’importanza del rapporto uomo-animale” e di “cooperazione volontaria” nello sviluppo di metodi innovativi. Al di là dell’ambito della ricerca, questi metodi di formazione potrebbero trovare applicazioni nel contesto della tosatura o delle cure veterinarie.

-

PREV Tanti laptop in offerta durante i saldi estivi: ecco le migliori offerte
NEXT un’offerta mozzafiato (-56%)