Emmanuel Moire e il suo gemello scomparso: questo oggetto che gli apparteneva e dal quale non potrà mai separarsi

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Il resto dopo l’annuncio

Il 28 gennaio 2009, all’età di 29 anni, venne riconosciuto dal grande pubblico per il suo ruolo di Luigi XIV nel musical Il Re Sole che ha giocato dal 2004 al 2007, Emmanuel Moire ha perso improvvisamente il fratello gemello Nicolas, falciato da un autista. Intervistato dai giornalisti di Pubblicazioneil cantante che festeggia il suo 45esimo compleanno nel 2024 ha accettato di parlare di questa tragica perdita che ha completamente stravolto la sua vita.

Sono sopravvissuto per un anno, ero sopraffatto da pensieri che non mi aiutavano a vivere, ho capito che non ce l’avrei fatta“, ha confidato, aggiungendo che la sua carriera professionale lo ha aiutato a uscire con la testa fuori dall’acqua. “Mi ha reso l’uomo che sono adesso“, ha dichiarato emozionato. E ha continuato: “Finché ne parlo, finché mi commuovo, è sempre lì.

Pensando ogni giorno a questo fratello tanto mancato, conservava molti oggetti che gli appartenevano tra cui uno”piccolo taccuino pieno di appunti scritti dal suo gemello” indicano i nostri colleghi di Pubblicazione. Un oggetto molto prezioso per l’artista che gli ricorda teneri ricordi con il fratello, al quale ha reso omaggio nel titolo Silenzio pubblicato nell’album L’equilibrio pubblicato nel 2022.

Emanuele Moire, Ancora in piedi

Ha anche menzionato la perdita di suo fratello nel titolo Ancora in piedi nel 2015.”Fu a 29 anni che caddi / Un po’ più di prima del 28 gennaio / Da allora è il vuoto che hai lasciato / La vita che decide di rialzarmi / E sto ancora in piedi, ancora in piedi” possiamo sentire in questa canzone.

Ricordiamo che il fratello di Emmanuel Moire è stato investito da un automobilista il 12 gennaio 2009. Nicolas Moire si è poi trovato immerso in un coma profondo ed è morto pochi giorni dopo a causa delle ferite riportate. 28 gennaio 2009.

“Ho scoperto che il nostro rapporto era piuttosto forte, che riguarda i valori, che riguarda le persone (…) Penso che mi ci siano voluti almeno tre anni per iniziare a soffrire. All’inizio non ne ero consapevole, ero molto arrabbiato. Non capiamo, lo troviamo molto ingiusto. Non è la sequenza logica delle cose”. si è confidato anche lui nello spettacolo È una storia nel 2016.

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