La società di intelligenza artificiale OpenAI ha annunciato giovedì 31 ottobre il lancio di un motore di ricerca integrato nel suo prodotto di punta, ChatGPT. Come Google o Bing, l'agente conversazionale può ora produrre risposte basate sui contenuti recentemente pubblicati online. Finora ChatGPT era addestrato su un corpus “finito”: le sue fonti non andavano oltre l’anno 2023, impedendogli di rispondere correttamente a domande riguardanti, ad esempio, notizie, meteo o risultati sportivi.
Questa funzionalità è attualmente disponibile per gli utenti paganti e dovrebbe diventare disponibile per tutti tra pochi mesi. Concretamente, tutto quello che devi fare è porre una domanda a ChatGPT (“dove posso cenare a Positano stasera?” », “che tempo farà il prossimo fine settimana?” », “come sistemare un giardino? »tra le domande proposte come dimostrazione da OpenAI), e offrirà una risposta scritta, che ora potrà basarsi su informazioni recenti (il meteo, le recensioni dei ristoranti, ecc.). Il tutto accompagnato da collegamenti alle fonti e integrato con immagini o grafici. È anche possibile porre domande aggiuntive, “e ChatGPT prenderà in considerazione l'intero contesto della tua discussione per fornire la risposta più pertinente per te”specifica OpenAI.
“Cercare risposte utili sul web può richiedere molto impegno”spiega l'azienda in un comunicato stampa. “Ciò spesso richiede l'esecuzione di numerose ricerche e l'ordinamento dei collegamenti per trovare fonti di qualità e le informazioni giuste. Ora ChatGPT può darti una risposta migliore. » Posizionandosi sulle funzionalità di ricerca, OpenAI entra in concorrenza diretta con Google e con Microsoft (che ne detiene il 49% del capitale). Entrambe le società integrano già l’intelligenza artificiale nei loro motori di ricerca tradizionali e i loro chatbot, Gemini e Copilot, dispongono già di una funzione di ricerca.
Partenariati mediatici
OpenAI sta preparando il terreno da mesi, in particolare attraverso partnership con diversi editori di stampa, tra cui Il mondo, Rivista del tempoil gruppo News Corp (proprietario di Giornale di Wall Street) o il gruppo tedesco Axel Springer. OpenAI potrà fare affidamento sui propri contenuti per fornire risposte ai propri utenti, ma promette che non darà priorità a queste fonti rispetto ad altre e che coloro che non desiderano apparire in ChatGPT potranno segnalarlo. I rapporti tra OpenAI e la stampa non sono sempre buoni: l'azienda è infatti oggetto di causa da parte del New York Times per violazione del copyright: il celebre quotidiano americano lo accusa di aver addestrato senza autorizzazione il suo modello di intelligenza artificiale sui suoi contenuti.
La qualità dei risultati del motore di ricerca ChatGPT sarà osservata da vicino, soprattutto pochi giorni prima delle elezioni presidenziali americane, quando i chatbot producono regolarmente “allucinazioni” (errori o pure invenzioni). Adam Fry, responsabile di questo nuovo prodotto, ha assicurato in una conferenza stampa che OpenAI presterà a “attenzione speciale” alle richieste riguardanti le elezioni.
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