Le lune di Marte sarebbero una cometa tagliata in due!

Le lune di Marte sarebbero una cometa tagliata in due!
Le lune di Marte sarebbero una cometa tagliata in due!
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Asteroidi catturati? Risultati di un impatto gigantesco? Nessuna ipotesi attuale sembra del tutto soddisfacente per spiegare l’origine delle due piccole lune di Marte, Phobos e Deimos. Un nuovo studio, tuttavia, offre una nuova idea. E se i due satelliti avessero originariamente formato un’unica cometa, catturata dal Pianeta Rosso?

Terra e Marte sono gli unici due pianeti rocciosi del Sistema Solare per avere satelliti naturali. Ma il confronto si ferma qui. Perché i due piccoli satelliti di Marte, Phobos e Deimos, sono molto diversi dalla nostra Luna. Mentre quest’ultima ha un diametro di 3.474 chilometri, il che la rende una delle lune più grandi del Sistema Solare insieme a IoEuropa, Ganimede, Callisto (lune di Giove) e di Titano (luna di Saturno), Phobos e Deimos sembrano infatti granelli di polvere.

Anche le due piccole lune di Marte sono troppo piccole per aver acquisito una forma sferica. Hanno dimensioni comprese tra i 15 e i 25 chilometri e Phobos è il più grande. Che ironia che questi due minuscoli satelliti di Marte, dio della guerra e della violenza nella mitologia romana, fossero chiamati Paura (Phobos in greco) e Terrore (Deĩmos) !

Phobos e Deimos, asteroidi catturati?

In ogni caso, le loro dimensioni estremamente ridotte hanno sollevato a lungo la questione della loro origine. È escluso che i due piccoli corpi abbiano un’origine simile a quella della Luna, vale a dire che siano stati prodotti da un gigantesco impatto sulla superficie di Marte. La loro composizione chimica è infatti ben distinta da quella del Pianeta Rosso. L’analisi spettrale e la loro densità mostrano che le due lune avrebbero una composizione più vicina a quella degli asteroidi di tipo D, che si trovano principalmente nella parte esterna della fascia principale degli asteroidi, situata tra Marte e Giove. Potrebbe Marte aver catturato gli asteroidi che passavano nelle vicinanze, come fece Saturno? Se l’ipotesi sembra coerente, nessuna Simulazione numerica non riuscì però a riprodurre questo scenario e in particolare le orbite circolari quasi equatoriali delle due lune.

Phobos e Deimos sembrano davvero usciti dal nulla. Per chiarire questo mistero, la Japan Aerospace Exploration Agency prevede di lanciare la missione MMX nel 2026 (Esplorazione delle lune marziane), il cui obiettivo è prelevare campioni del suolo di Phobos e riportarli sulla Terra, solo per scoprire una volta per tutte di cosa è fatta questa luna.

Una cometa piuttosto che un asteroide

Nel contesto scientifico di questa missione, un team di ricercatori ha studiato una serie di foto di Phobos, scattate dalla sonda Marte espresso. Utilizzando queste immagini, gli scienziati hanno analizzato l’intensità del luce riflessa dalla superficie della piccola luna. Questa tecnica, chiamata fotometria, permette di caratterizzare la natura del terreno. I risultati suggeriscono che la superficie di Phobos sia composta da un materiale poroso, un po’ simile sabbia o polvere. Oltre a questa caratteristica, le proprietà riflettenti di Phobos avvicinano questa piccola luna a quella certa comete influenzato da Giove, come la cometa 67P studiata nel 2016 dalla sonda Rosetta.

Potrebbe essere che Phobos sia in realtà una cometa catturata da Marte? L’ipotesi è credibile, anche se non tutti i parametri fotometrici la soddisfano. Le future simulazioni numeriche dovrebbero aiutare a limitare o meno questa idea in attesa che la missione MMX si svolga. I risultati di questo studio sono stati presentati alla rivista Astronomia e Astrofisica e sono disponibili nel frattempo su Arxiv.

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