Stellantis consegna meno auto e deve chiudere temporaneamente diverse fabbriche

Stellantis consegna meno auto e deve chiudere temporaneamente diverse fabbriche
Stellantis consegna meno auto e deve chiudere temporaneamente diverse fabbriche
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La produzione industriale di Stellantis è diminuita nel 2024, in particolare a causa della necessità di vendere azioni negli Stati Uniti. Ma la situazione è abbastanza tesa da spingere il gruppo a tagliare le linee di produzione in diversi stabilimenti italiani.

Critica la situazione negli Stati Uniti per Stellantis che si trova a fronteggiare il rimbombo dei dealer travolti da titoli difficilmente vendibili. Quindi, prima di pensare a salvare i suoi distributori americani, Stellantis ha dovuto lasciare loro la gestione di queste azioni molto costose. E questo ha inevitabilmente pesato molto sulla “produzione industriale” del colosso automobilistico, che ha annunciato un calo della produzione mondiale del 20% nel terzo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Sono stati prodotti e fatturati a distributori e importatori 1,14 milioni di veicoli rispetto agli 1,42 milioni dell’anno scorso. E non sorprende che il calo maggiore si verifichi nel mercato nordamericano con un -36%. Il contesto attuale porta Stellantis ad essere cauto. In particolare con alcuni marchi attualmente in difficoltà. Ciò colpisce particolarmente l’Italia.

Diverse fabbriche chiusero

Se Stellantis resta molto ottimista con i suoi marchi francesi e il lancio della 3008 e della C3, lo è un po’ meno per l’Italia che risente del rallentamento delle vendite di alcuni modelli. La 500 elettrica, già colpita più volte negli ultimi mesi, vede la sua produzione frequentemente fermata. Ma le chiusure delle fabbriche aumentano. Stellantis “sta affrontando un momento di transizione particolarmente complesso a causa del calo degli ordini sul mercato dei veicoli elettrici in Europa, che sta mettendo in difficoltà tutti i produttori, soprattutto quelli europei”.

E la situazione in Europa non è necessariamente buona per Stellantis, che ha visto crollare la propria quota di mercato dal 2019 e prima del Covid, passando dal 22 al 16%. L’ascesa di Tesla e il ritorno in attività del gruppo Renault hanno reso il compito di Stellantis molto difficile.

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La gamma 500 elettrica e la sua versione Abarth si vendono poco©Abarth

Quattro giorni di fermo per lo stabilimento che produce Panda e 500, 13 giorni per quello che produce il motore termico Fire per Jeep e Fiat e la fabbrica che assemblava le 500 elettriche era ferma già da molti giorni, fino al primo novembre : sono tempi duri per l’industria automobilistica italiana. Tanto più che Carlos Tavares ha chiarito che oggi solo la Maserati perde soldi nel gruppo, lasciando intendere che il tridente è il marchio in pericolo. L’amministratore delegato riconosce un posizionamento di prezzo molto elevato che potrebbe far perdere clienti a Maserati.

Nel frattempo Stellantis deve fare i conti con notizie pesanti: il forte calo del valore del titolo in Borsa, la scelta di un nuovo amministratore delegato che potrà riconciliare Stellantis con l’Italia e soprattutto garantire il lancio di modelli cruciali come la gamma 3008/ 5008, la nuova Panda e le Citroën C3 e C3 Aircross.

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