Test – Until Dawn: una rimasterizzazione di successo di un classico invecchiato male

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Bisogna ammetterlo, quest’anno il 2024 è povero di esclusive sia lato Xbox che Playstation. E cosa fai quando non hai molto da vendere? Stiamo riproponendo vecchie esclusive sotto forma di remaster o remake. Questo ottobre è la volta del remake di Until Dawn, un “classico” dell’era PS4.

Originariamente previsto per vedere la luce su PS3 ed essere giocato su PS Move, Until Dawn è stato uno dei primi giochi a vedere la luce su PS4. Supermassive Games ha rivisto la sua copia e trasformato il titolo in un vero e proprio film interattivo. E all’epoca la ricetta fu un successo. Il gioco offre un’esperienza unica: giocare con dieci personaggi diversi in una storia oscura in cui ogni decisione del giocatore può portare alla morte di un personaggio. È un gioco narrativo al 100% di un nuovo genere, che segue perfettamente le orme di un “Libro in cui tu sei l’eroe”.

Gli arredi sono stati piacevolmente modernizzati. L’atmosfera resta la più malsana possibile.

Inoltre, non sorprende che Supermassive Games rilasci giochi identici. Prima con la serie Dark Pictures, poi diversi giochi stand-alone tra cui l’ottimo The Quarry e poi il meno notevole The Casting of Frank Stone. Nel corso degli anni la formula è migliorata. I giochi hanno guadagnato in termini di cinematografia, i personaggi hanno guadagnato in maturità e anche il gameplay è diventato un po’ raffinato. Perché bisogna ammetterlo, se Until Dawn era un precursore del genere, bloc notes alla mano, spesso ci annoiavamo parecchio… Le poche rare sequenze in cui potevamo dirigere i personaggi erano come lunghe peregrinazioni nella neve, senza sorprese, come nei simulatori di camminata più scadenti. La formula rimane generalmente la stessa delle altre produzioni Supermassive: guardiamo con curiosità cut-scene a volte interminabili, intervallate da qualche QTE in cui bisognerà essere molto rapidi, brevi scelte narrative e sequenze esplorative senza grande interesse se non quello di recuperare il famosi totem che vi garantiranno visioni che vi permetteranno di evitare morti atroci e di trovare le migliori scelte possibili…

I volti sono stati completamente rielaborati.

Pad alla mano, funziona ancora piuttosto bene, ma dobbiamo ammettere che è invecchiato nonostante l’enorme lavoro di rimasterizzazione dello studio incaricato di questo porting su PS5. Molte scene si trascinano, le sequenze di gioco sono completamente inutili e i QTE possono essere atrocemente frustranti.

Anche la storia è invecchiata piuttosto male. Qui interpretiamo 8 amici che si sono incontrati in uno chalet in montagna per un fine settimana tra amici. I festeggiamenti però vanno male, con una prima morte sospetta nel gruppo. Il giocatore si ritrova quindi a dover dirigere i diversi personaggi in ambientazioni sicuramente sontuose, ma che mancano moltissimo di vita. Until Dawn prende tutti gli elementi dello slasher con jump scare, personaggi ultra-stereotipati, sequenze “classiche”, scene cruente e abbastanza mistero da tenerti incollato al tuo pad fino alla fine della storia. 9 anni fa era un intrattenimento accattivante e soprattutto terribilmente rinfrescante. Nel 2024 potremo evidenziare molto più facilmente i tanti piccoli difetti del gioco… A cominciare dal casting, che tuttavia sulla carta è molto attraente, al quale è molto difficile affezionarsi, semplicemente perché le presentazioni dei personaggi sono mai realizzato… La maggior parte dei personaggi sono detestabili, al punto che proviamo un grande piacere nel provocarne la morte prematura. Sul piano narrativo, Until Dawn commette anche l’errore di cercare di espandersi con nuove sequenze aggiunte per spiegare meglio lo scenario, ma che alla fine non fanno altro che rallentare ulteriormente il ritmo di una storia che si protrae troppo a lungo e che tende soprattutto a andare in tutte le direzioni nella sua seconda metà. Al punto che molti giocatori sicuramente si arrenderanno a metà, delusi dalla direzione dello scenario.

Until Dawn moltiplica i riferimenti ai classici dell’orrore.

Anche dal lato della scelta, c’è motivo di essere frustrati poiché alcuni personaggi sembrano destinati a morire qualunque cosa accada… Gli sviluppatori hanno un po’ troppa tendenza a imporre la loro visione facilitando il percorso di alcuni e facendo di tutto affinché altri muoiano e è un peccato perché è davvero facile perdere un QTE in questo gioco, quindi sì, rende il replay interessante, ma data la lunghezza della storia, non sono sicuro che molti giocatori ci riproveranno…

Ci fa molto piacere sbarazzarci di certi personaggi fastidiosi…

State tranquilli, comunque, Until Dawn resta un gioco narrativo molto piacevole da seguire dall’inizio alla fine. Anche questa rimasterizzazione gli rende piacevolmente omaggio modernizzando tutta una serie di elementi. Scene tagliate, framerate aumentato (anche se tende a rallentare abbastanza spesso), nuove animazioni, visuale della telecamera posteriore, volti rielaborati, illuminazione rivista, c’è del lavoro dietro tutto questo! Forse non abbastanza da giustificare il prezzo intero a cui viene venduto, ma abbastanza da giustificare il ritorno alla cassa ancora una volta. Per chi ha terminato l’originale, però, non ve lo nasconderemo, questa rimasterizzazione ha poco interesse. Soprattutto perché Sony non offre un aggiornamento da € 9,99 come ha fatto per la rimasterizzazione di Horizon.

Conclusione

Ottima l’idea di Sony di far uscire una rimasterizzazione del bellissimo Until Dawn di Supermassive Games. Molte cose qui sono state riviste: i modelli 3D dei personaggi sono molto più belli, l’illuminazione è stata rivista, alcune sequenze sono state aggiunte, le animazioni sono state rielaborate, anche la visuale. Risultato: ci troviamo davanti a un gioco narrativo ben aggiornato. Ma a 69,99 euro dobbiamo ammettere che il conto è salato per un “remaster” – e non un remake completo. Soprattutto perché Until Dawn è invecchiato parecchio rispetto alle altre produzioni di Supermassive Games. Il funzionamento è molto più rozzo rispetto, ad esempio, a quello del più recente The Quarry. Non sono sicuro che coloro che avevano già finito l’originale lo riproveranno. Eppure, in attesa di un potenziale seguito, questo ha il merito di riportarci un po’ nel vivo delle cose…

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Fino all’alba

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Ci piace:

Una bella modernizzazione dell’originale

Cinematografia di gran classe

Un mistero sempre più profondo

La colonna sonora

Ci piace di meno:

Alcuni rallentamenti

Venduto a prezzo pieno

Uno scenario che si trascina e si sgretola

Tutti personaggi antipatici

Frustrante da giocare

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