Un torneo di braccio di ferro per l’integrazione dei giovani

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Dalla sua creazione, EPIDE ha formato 40.000 persone.

Credito: DR

RTS: Puoi presentare l’Epide Center?

Tom Moreteau: “L’Epide Center è un centro di integrazione socioprofessionale per giovani dai 17 ai 25 anni a rischio di emarginazione. Si tratta di giovani che hanno difficoltà a trovare un lavoro o un posto nella società e che cercano aiuto per trovare un lavoro o una formazione. Offriamo loro un supporto completo con alloggio, preparazione al codice, patente, aggiornamento nelle principali materie, educazione civica…”

RTS: In cosa consiste l’operazione “Arm in arm in”?

Tom Moreteau: “È un evento che ho organizzato nell’ambito di un concorso indetto dalla direzione generale di Epide. Ci sono 20 centri in Francia e tutti i centri hanno partecipato. Lo facciamo in previsione dei Giochi Olimpici per affermare la nostra voglia di offrire più sport. Ho organizzato una lotteria sulla piazza del mercato di Grand-Combe. Avevamo allestito un tavolo di braccio di ferro con un certo Edmond che era lì a sfidare i passanti. Edmond sembrava un ottantenne con la schiena curva. Lui è in realtà Ethan Lovei, pluricampione francese di braccio di ferro sportivo. Abbiamo chiamato un truccatore professionista per trasformarlo in nonno e creare una sorpresa tra i passanti che si aspettavano di sfidare qualcuno non così forte”.

RTS: Perchè avete organizzato questo evento?

Tom Moreteau: C’era il desiderio di far conoscere il braccio di ferro sportivo, una disciplina che sta crescendo. C’era anche l’idea di realizzare un progetto per i nostri giovani, in modo che potessero vedere come è organizzata la preparazione di un progetto”.

RTS: Com’è andato il torneo di braccio di ferro?

Tom Moreteau: C’era un’ottima atmosfera. E ‘stato molto divertente. Ethan fingeva di tremare, per imporsi ai passanti. Ha fatto ridere tutti. C’era ancora un bambino di 5 anni che è riuscito a picchiarlo! È stato molto toccante da vedere. I partecipanti dovevano essere 80. Tutto quello che dovevi fare era partecipare per vincere un biglietto della lotteria. Abbiamo vinto un paio di AirPods, un tablet, un launcher Bluetooth, tazze e magliette realizzate dai nostri ragazzi”.

RTS: Chi ha partecipato?

Tom Moreteau: Avevamo davvero tutti i tipi di profili. Abbiamo avuto bambini di 4-5 anni. Avevamo anche un signore che doveva avere 80 anni! Sono venuti a partecipare non pochi giovani. Si sono sfidati. Avevamo allestito un secondo tavolo in modo che potessero divertirsi insieme. Tutti possono partecipare perché è una disciplina universale. È uno sport molto accessibile. Basta avere un braccio che funzioni più o meno correttamente per poter partecipare. Non c’è limite di età né necessità di essere atletici”.

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