La giustizia ordina a Google di aprire alla concorrenza il suo negozio di applicazioni

La giustizia ordina a Google di aprire alla concorrenza il suo negozio di applicazioni
La giustizia ordina a Google di aprire alla concorrenza il suo negozio di applicazioni
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Lunedì un giudice federale della California ha ordinato a Google di consentire alle piattaforme concorrenti di installare le sue app sul Google Play Store, ma il gruppo ha già indicato che intende presentare ricorso.

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Questa sentenza è stata emessa quasi dieci mesi dopo che una giuria ha ritenuto Google colpevole di monopolizzare il mercato della distribuzione delle applicazioni su Android, il suo sistema operativo mobile, pronunciandosi a favore dell’editore di videogiochi Epic Games, all’origine del procedimento.

Il magistrato di San Francisco James Donato ha concesso al colosso della tecnologia otto mesi per conformarsi alla sua decisione, cioè entro l’inizio di luglio 2025, perché la sentenza entrerà in vigore il 1° novembre.

Una volta che la filiale di Alphabet avrà modificato Android e Google Play Store per consentire il download da altri negozi di applicazioni, dovrà lasciare la porta aperta per tre anni.

Non appena è stata annunciata la sentenza, il direttore generale di Epic Games, Tim Sweeney, ha indicato che l’editore lancerà il proprio negozio di applicazioni nel 2025, “senza i messaggi intimidatori di Google e le tasse del 30%” che il colosso della tecnologia prende dal reddito dei creatori di applicazioni.

Questo lancio avverrà solo negli Stati Uniti, perché la decisione pubblicata lunedì riguarda solo il territorio americano.

“La battaglia legale e normativa continuerà in tutto il mondo”, ha spiegato Tim Sweeney.

Il termine stabilito dal giudice federale concede tre anni a sviluppatori, operatori e produttori di telefoni cellulari per “costruire un ecosistema di dimensioni sufficienti affinché Google non possa più fermarlo”, al termine di questa prima fase, ha esortato il capo di Epic Giochi.

“Questi cambiamenti presenterebbero rischi per la protezione dei dati e la sicurezza degli utenti”, ha risposto Google in un comunicato stampa, annunciando che presenterà ricorso.

“Se soddisferanno Epic, causeranno una serie di conseguenze indesiderate che saranno sfavorevoli per i consumatori, gli sviluppatori e i produttori di apparecchiature americani”, ha insistito l’azienda con sede a Mountain View (California).

Google ha precisato che chiederà ai tribunali di sospendere l’esecuzione della sentenza in attesa dell’esame del ricorso.

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