Intelligenza artificiale e neurologia: un illustre ricercatore di Rennes

Intelligenza artificiale e neurologia: un illustre ricercatore di Rennes
Intelligenza artificiale e neurologia: un illustre ricercatore di Rennes
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Può una soluzione di intelligenza artificiale essere una risorsa per la ricerca e l’interpretazione dell’imaging cerebrale? Domanda complicata, risposte non necessariamente semplici, ma un ricercatore di Rennes è riuscito ad aprire una nuova strada in questo vertice della conoscenza.

Questo martedì 8 ottobre 2024, in occasione della settimana della Giornata della scienza, Elodie Germani, 27 anni, residente a Rennes, è una dei 35 promettenti ricercatori il cui lavoro viene premiato con il premio Young Talents per le donne e la scienza, assegnato da L’Oréal Fondazione, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze e la Commissione nazionale francese per l’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura).

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Aiuta il medico, non sostituirlo

“L’intelligenza artificiale non vuole sostituirsi al medico ma aiutarlo, ad esempio nella ricerca di un particolare tipo di lesione cerebrale o nell’indicazione di un’area cerebrale da esplorare” spiega Elodie Germani, che ha lavorato all’Istituto di ricerca sull’informatica e sui sistemi casuali (Irisa) con i team del laboratorio Empenn (che significa “Cervello” in bretone) e Lacodam (Large scale Collaborative Data Mining). Team che sono in stretto contatto con l’Inria (Istituto Nazionale per la Ricerca nelle Scienze e Tecnologie Digitali), l’Inserm (Istituto Nazionale per la Salute e la Ricerca Scientifica), il CNRS e l’Università di Rennes I.

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Il trofeo e la borsa di studio (15.000 euro) della Fondazione L’Oréal e dell’UNESCO permetteranno alla ricercatrice che ha appena difeso con successo la sua tesi (1) di proseguire serenamente il suo viaggio attraverso il Reno. “Sto iniziando un contratto post-dottorato. Mi unirò all’Università di Bonn per due anni per proseguire la ricerca sull’intelligenza artificiale”ha spiegato Elodie Germani.

Mostrare alle ragazze la strada verso la scienza

Una specialità che non è uno sport di massa e che non è nemmeno molto femminilizzata. “Mio padre e mia madre sono ingegneri informatici. Sono stato immerso nel vaso molto presto! » ammette colui che ha iniziato gli studi di medicina prima di lasciare la regione parigina per conseguire un master in bioinformatica e genomica all’Università di Rennes.

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“Nel laboratorio Empenn ci sono un numero uguale di uomini e donne. Ma è vero che non siamo in molti a lavorare sull’intelligenza artificiale”spiega colei che partecipa regolarmente a iniziative come “L code, L create”, per incoraggiare le ragazze adolescenti e le giovani donne a scegliere questa strada. Un’altra montagna da scalare e sentieri da aprire per femminilizzare ulteriormente le fila degli scienziati.

(1) tesi finanziata per metà da un assegno di dottorato di ricerca (ARED della regione Bretagna e dal superamento del concorso della scuola di dottorato dell’Università di Rennes 1.

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