nuove restrizioni imposte dalle autorità per limitare i rischi

nuove restrizioni imposte dalle autorità per limitare i rischi
nuove restrizioni imposte dalle autorità per limitare i rischi
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L’Agenzia per la sicurezza dei medicinali ha annunciato martedì 8 ottobre nuove restrizioni per la prescrizione di “aGLP-1”, farmaci utilizzati nel trattamento dell’obesità. Ad esempio, un medico di medicina generale non potrà più iniziare il trattamento.

Le autorità sanitarie vogliono proteggere i pazienti dagli abusi. In un comunicato stampa pubblicato martedì 8 ottobre, l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM) ha annunciato nuove restrizioni relative ai farmaci utilizzati nel trattamento dell’obesità.

“aGLP-1” meglio conosciuto con i nomi Saxenda o Wegovy. Anche quest’ultimo è un “semaglutide” come il famoso Ozempic, indicato solo nella cura del diabete. Questi farmaci imitano un ormone intestinale e danno una sensazione di sazietà, riducendo l’appetito.

“Questa misura mira a garantire l’uso dell’aGLP-1 indicato nel trattamento dell’obesità, in un contesto di potenziale uso improprio di questi prodotti”, scrive l’ANSM dopo aver riunito un comitato di esperti su questi usi inappropriati.

Vanno ricordate due nuove regole: la prima riguarda il medico in grado di erogare la cura. D’ora in poi solo i medici specializzati in endocrinologia-diabetologia-nutrizione potranno iniziare le cure. Tuttavia «i rinnovi possono essere effettuati dai medici di base».

BMI ed età, nuove condizioni

Oltre a un nuovo circuito di prescrizione, l’ANSM chiede agli operatori sanitari di seguire il percorso assistenziale definito dall’Alta Autorità per la Sanità (HAS). Si chiede che questo trattamento dell’obesità venga attuato nei pazienti con un “indice di massa corporea iniziale (BMI) maggiore o uguale a 35 kg/m²”.

Inoltre, questi farmaci devono essere prescritti a pazienti di età inferiore a 65 anni, e in “seconda intenzione”, cioè dopo il fallimento di un primo trattamento, qui “in caso di fallimento del supporto nutrizionale e in associazione con un regime ipocalorico dieta e attività fisica.

Evitare gli “abusi”

Con queste restrizioni, le autorità sanitarie sperano di arginare gli “abusi” “comprovati” di questi prodotti, “in particolare l’uso a fini estetici da parte di persone per le quali questo trattamento non è indicato”, che può portare a effetti negativi talvolta gravi.

In una nota precedente, l’ANSM segnalava lo studio di diversi casi di rari effetti avversi, come pancreatite o ostruzioni intestinali. A luglio è stata annunciata anche la ricerca sugli effetti avversi a lungo termine “attualmente sconosciuti o molto rari” come i tumori.

Effetti potenzialmente limitati dalle difficoltà di approvvigionamento determinate almeno in parte dalla viralità di questi farmaci sui social network. Una mania, a volte problematica, che potrebbe essere spezzata.

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