Un potente campo magnetico proteggeva la Terra già 3,7 miliardi di anni fa

Un potente campo magnetico proteggeva la Terra già 3,7 miliardi di anni fa
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Sono state soddisfatte molte condizioni per consentire lo sviluppo della vita sulla Terra. Tra questi c’è in particolare l’esistenza di un potente campo magneticocampo magnetico. Questo involucro protettivo generato a livello del nucleo terrestre impedisce alle radiazioni cosmiche e alle particelle del vento solare, tutte dannose per gli esseri viventi, di raggiungere la superficie del globo.

I documenti geologici ci mostrano che questo guscio magnetico esiste da diversi miliardi di anni. Alcune rocce, in particolare quelle vulcaniche, hanno la capacità di registrare le proprietà del campo magnetico a cui sono sottoposte mentre si raffreddano. Sappiamo che un campo magnetico esisteva già circa 3,5 miliardi di anni fa, anche se si ipotizza che la sua intensità fosse molto più debole di quella odierna. La rarità di rocce risalenti all’Eoarcheano (il periodo più antico che segna l’inizio della storia terrestre, prima di 3,6 miliardi di anni) rende però molto difficile datare con esattezza l’origine di questo campo magnetico.

Un campo magnetico già esistente 3,7 miliardi di anni fa

Da qui l’importanza dei risultati ottenuti da questo nuovo studio. Un team di scienziati ha appena confermato che il campo magnetico è molto antico. L’analisi delle rocce della Groenlandia, tra le più antiche trovate sulla Terra, indica che un campo magnetico esisteva già 3,7 miliardi di anni fa.

Inoltre, l’intensità di questo campo magnetico avrebbe raggiunto almeno 15 microtesla, che rappresenta la metà dell’intensità attuale. Appena 850.000 anni dopo la sua formazione, la Terra era già avvolta da un campo magnetico relativamente potente, il che implica una certa costanza del fenomeno nel corso della storia terrestre. Risultati non facili da ottenere, perché bisognava prima accertarsi che la magnetizzazione registrata in queste rocce fosse effettivamente primaria, cioè ottenuta durante il riscaldamento a più di 550 °C di rocce 3,7 miliardi di anni fa, e non secondaria. legati ad un evento termico più recente. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Giornale di ricerca geofisica, Solid Earth.

Un meccanismo che resta ancora enigmatico

Resta ora da capire quale potesse essere stato il meccanismo che permetteva la generazione di un campo magnetico in quel momento, perché le nostre attuali conoscenze della struttura interna della Terra suggeriscono che dovesse necessariamente essere diverso dall’attuale meccanismo.

Oggi il campo magnetico è infatti prodotto da un effetto “geodinamo”. Questo è generato da movimentimovimenti Di convezioneconvezione che animano il nucleo liquidoliquido esterno, composto da a legalega Di ferroferro e di nichelnichel, movimenti essi stessi indotti dalla cristallizzazione del nucleo interno (il seme). Il nucleo interno cresce per progressiva cristallizzazione del ferro-nichel contenuto nel nucleo esterno. La base di questo involucro liquido tende quindi a impoverirsi di elementi metallici pesanti e al contrario ad arricchirsi di elementi più leggeri, che tenderanno a salire e quindi ad alimentare la convezione.

Sappiamo però che esiste un nucleo interno solidosolido è solo relativamente recente. La sua età varia da uno studio all’altro, ma è probabile che non abbia più di 1,5 miliardi di anni. Il campo magnetico esistente 3,7 miliardi di anni fa deve quindi aver avuto un’origine diversa rispetto al fenomeno spiegato sopra.

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