Dotato di un blocco abbastanza imponente, lo Xiaomi Pad 6S Pro ospita due moduli fotografici: un sensore da 50 Mpx affiancato da un obiettivo grandangolare con apertura f/1.8, e un sensore più aneddotico da 2 Mpx, dedicato alla misurazione della profondità.
Modulo principale: 50 Mpx, f/1.8
Se la fotografia non è lo scopo principale di un tablet, è chiaro che il Pad 6S Pro se la cava abbastanza bene con scatti diurni decenti. Notiamo un livello di dettaglio migliore rispetto al Galaxy S9 FE, che però dispone di un solo sensore fotografico posteriore da 8 Mpx. Notiamo anche alcuni artefatti e altre aberrazioni cromatiche qua e là, e una tendenza alla sovraesposizione. Detto questo, le immagini rimangono utilizzabili e il dispositivo svolge correttamente il suo ruolo.
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Di notte, invece, il rumore digitale resta percepibile, anche se attenuato da un discreto smoothing software. Se si gestisce meglio il contrasto notiamo colori ancora più saturi rispetto a foto scattate in buone condizioni di luce. Anche se il risultato non è disonorevole, dovremmo evitare di scattare nel buio.
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Modulo frontale, modalità ritratto e video
Con la sua fotocamera selfie da 32 Mpx, lo Xiaomi Pad 6S Pro realizza autoscatti soddisfacenti, se si ignora la modalità Abbellimento predefinita, ed è convincente nelle videoconferenze con la funzione FocusFrame che mantiene l’inquadratura sull’utente.
Lato video, il dispositivo può filmare in 1080p 30 fps nella parte anteriore e fino a 4K 60 fps nella parte posteriore. L’esposizione è corretta, ma la messa a fuoco costante e la mancanza di stabilizzazione, associata al formato XL del tablet, rendono le riprese azzardate.
