Leggiamo “On the Go”, una scorciatoia della storia dell’umanità… sulla punta delle nostre dita

-

NONnoi, il nuovo saggio di Mathieu Vidard, contrariamente al titolo, non legge “In movimento”! Ti invita a scuoterti il ​​cervello, in un certo senso: a slogarti i pollici e a non lasciarteli attaccati alla cintura. La sua lettura vuole però essere gioiosa, istruttiva e, soprattutto, antropologica. Perché l’evoluzione del nostro “pollex” è legata a quella dell’uomo. Da qui questa epigrafe sulla copertina del libro: “Un mignolo per la mano, un balzo da gigante per l’umanità. »

Il primo passaggio dei nostri antenati alla posizione eretta – circa 45 milioni di anni fa – comportò un cambiamento per la mano e ancor più per il pollice opponibile alle altre dita. Forma una tenaglia con l’indice permettendo di afferrare gli oggetti, lasciando liberi gli altri. Se il pollice si è sviluppato, l’alluce opponibile è scomparso, facilitando la deambulazione.


Pollice in su nelle arene romane Visita al parco Puy du Fou. Epesses, 17 luglio 2021. FOTO XAVIER LEOTY

XAVIER LEOTY

Pollice, piede, iarda

Chi dice lavoro, dice no. Chi dice di no, dice piede e quindi alluce. Anche in questo caso è necessario prendere la vecchia misura corretta, ovvero 2,7 cm come unità di lunghezza. Quest’ultima prevale in alcuni paesi anglosassoni. Sicuramente ridotto oggi a 2,54 cm, l’uso referenziale del pollice è comune in tutto il mondo per esprimere le dimensioni di computer e altri smartphone. E ricorda che 12 pollici valgono un piede e tre piedi valgono un metro.


Il pollice è l’unico dito della mano formato da sole due falangi.

Shutterstock

L’unico dito composto da sole due falangi, il pollice, nel contesto di un’anomalia genetica, può avere un “fratello”, parziale o completo. Uno su 3.000 uomini (o donne) avrebbe sei dita. Così è stato per Uderzo, il disegnatore di Asterix, per le sue due mani. Un bambino su 100.000 nasce senza pollice. Meditare, perché quando conosciamo il nostro ruolo nei confronti del bambino, certamente una volta uscito dal grembo materno, ma anche nell’ambiente intrauterino.

Dal succhiare agli SMS

“Succhiare è un comportamento che riflette lo sviluppo neurologico del feto”, osserva Mathieu Vidard. Anche se non esistono dati, è certo che molti adulti continuano a succhiarsi il pollice, alleviando lo stress, l’ansia o ricordando ricordi confortanti. Qualcosa per deliziare gli ortodontisti!

Anche questo dito come nessun altro ha le sue malattie: artrosi, rizartrosi, tendinite di Quervain, per non parlare dei paterecci, distorsioni, fratture, ipoplasia e brachidattilia (malformazione) e “Nintendonite”, questo è il suo nome, la malattia dei giocatori. Gli smartphone non hanno aiutato le generazioni Y e Z, chiamate la piccola Thumbelina dal filosofo di Agen Michel Serres.

A causa di questo pericolo, le generazioni X e i baby boomer sono nella lista nera… Inoltre, il dito che usano per inviare messaggi di testo o SMS.

Alcuni dati: i ragazzi tra i 10 e i 19 anni riescono a digitare 39,6 parole al minuto sulla tastiera del portatile, 32 per i 30enni, 26 per i 50enni. Gli anziani passano alle 06, i centenari alle 22 ad Asnières. Ebbene, come ogni cosa ha una fine, anche in questo caso bisogna saper dire “Pollice!” “.

“In movimento” di Mathieu Vidard, saggio, ed. Grasset, 304 pag., 20€, ebook, 14,99€.

05da103d51.jpg

-

NEXT I 7 consigli di Apple per caricare correttamente il tuo iPhone