Molto vicino a noi, il pianeta nano Cerere sarebbe stato un mondo oceanico

Molto vicino a noi, il pianeta nano Cerere sarebbe stato un mondo oceanico
Molto vicino a noi, il pianeta nano Cerere sarebbe stato un mondo oceanico
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Il pianeta nano Cerere visto da Dawn. Le aree chiare sono depositi di sale sul fondo dei crateri.

©Nasa/JPL

Il Sistema Solare è pieno di mondi acquatici con oceani: la Terra, ovviamente, ma anche Europa, Encelado, Dione, Mimas e Cerere. Fino ad ora si pensava che il più grande asteroide della fascia omonima ospitasse un oceano nascosto sotto una spessa superficie rocciosa. Uno studio basato sui crateri e sui dati della missione Dawn mostra che questo oggetto potrebbe avere una crosta molto più idratata di quanto si pensasse in precedenza.

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Confronto tra la Terra, la Luna e Cerere. Con un diametro di 950 km, ha all’incirca le dimensioni della Francia.

© CWitte (dominio pubblico)

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Antico modello di Cerere con una spessa crosta rocciosa e un oceano sotterraneo.

©NASA/ESA

Rilassatevi, crateri!

Pubblicato sulla prestigiosa rivista Astronomia della naturalo studio stabilisce che la superficie di Cerere potrebbe contenere il 90% di acqua e il resto sotto forma di impurità. Fino ad allora, il debole rilassamento dei crateri (capite, il loro gran numero osservabile sulla superficie di Cerere) sembrava indicare che la crosta contenesse non più del 30% di acqua, il resto in roccia.

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Tre gli scenari studiati dal team: a) è quello di una crosta quasi interamente rocciosa; b) una crosta a due strati con il primo più scivoloso del secondo; c) con crosta molto idratata e via via più rocciosa.

© Pamerleau, Sori & Scully (Astronomia naturale)

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Simulazione al computer del rilassamento di un cratere di 12 km con spostamento verticale in una crosta composta per il 90% da acqua ghiacciata.

© Pamerleau, Sori & Scully (Astronomia naturale)

Il loro modello stabilisce che un antico oceano fangoso, ora completamente ghiacciato, spiega perfettamente perché osserviamo ancora così tanti crateri su Cerere. Lo strato d’acqua verrebbe infatti mescolato con sempre più roccia fino a circa 117 km di profondità. Questo mondo somiglierebbe quindi più alle lune Europa o Encelado – palle di neve con un oceano sotto la crosta ghiacciata – che al nostro satellite naturale, contrariamente alle apparenze.

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La luna di Giove, Europa, con la sua crosta d’acqua ghiacciata e la sua linea rosa.

©Galileo (Nasa/JPL)

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La piccola luna Encelado attorno a Saturno.

©Cassini (Nasa/JPL)

E Cerere non è lontano dalla Terra!

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L’orbita di Cerere è compresa tra quelle di Marte e Giove.

© Orionist (dominio pubblico)

Le missioni Juice dell’ESA, in viaggio verso l’Europa, o l’Europa Clipper della NASA, impiegheranno anni per raggiungere la loro destinazione e studiare questi mondi acquatici, dove la speranza di vita microbica “aliena” è reale. E se un laboratorio naturale di vita extraterrestre orbitasse lì, tre volte più vicino a noi delle lune ghiacciate di Giove?

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