I tuoi condomini non sono crociere all-inclusive!

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“Prima di intraprendere l’avventura di una crociera in condominio, hai posto le domande giuste?” (Foto: 123RF)

ESPERTO OSPITE. Immaginati in una setta dove ti viene promessa la pace eterna e dove in cambio di una modesta spesa mensile – chiamata “spese condominiali” – non devi più preoccuparti di nulla. Una sorta di condominio magico.

Oppure acquisti un pacchetto all-inclusive su una nave da crociera insieme ad altri turisti avventurosi, che come te amano mete verso luoghi esotici ad un costo inimmaginabile. Oh, gente fortunata!

Hai acquistato questo pacchetto a una tariffa flessibile e hai persino eletto i capitani della tua barca tra i turisti avventurosi presenti, risparmiando così sull’equipaggio di bordo. Wow fantastico.

Ma alla fine, l’all-inclusive ha obblighi e doveri. E la tua famosa barca imbarca poca acqua, il timone soffre di artrite e non c’è nemmeno l’open bar con affascinanti creatori di cocktail. Nessuna musica caldo.

In realtà quello che hai comprato è un semplice e capriccioso condominio-barca, una palla d’aria in un progetto collettivo in cui detieni quote degli spazi comuni. Come “Ho il mio viaggio.com”. Anche autenticato. La crociera diventa improvvisamente una pazzo-tempo.

Per alcuni è un rito di passaggio. Per altri, un rifugio di pace dopo una giornata di lavoro. Per le persone anziane è un santuario in cui contemplare il passare del tempo guardando le notizie.

Le domande giuste

Prima di intraprendere l’avventura della crociera in condominio, hai posto le domande giuste?

Sei pronto a fare sacrifici per onorare i tuoi obblighi di comproprietario?

Quante monete d’oro dovresti mettere nella tesoreria della comproprietà, cioè dopo quella presentata dal tuo venditore?

E allora sorgono le domande più assurde:

Perché non posso creare “una bellissima vista sull’oceano”, direttamente dal mio soggiorno, aprendo la parete del mio terrazzo?

Perché mai dovremmo contribuire al fondo di emergenza se pensiamo di vendere il nostro condominio l’anno prossimo? Siamo solo di passaggio…

Il tetto, questo scudo protettivo sopra le nostre teste, è davvero compreso nel nostro pacchetto o riservato agli eletti all’ultimo piano?

Perché dovrei pagare la porta del garage se non ho nemmeno l’auto? Sono anche il più verde del gruppo!

Niente jacuzzi sul mio balcone?

Chi è questo misterioso? mio zio ragazzo baffuto che viene a ispezionare il nostro rilevatore di fumo?

Perché è vietato fumare cannabis anche nel comfort di casa propria?

In questa epica ricerca del Santo Graal della comproprietà malata, dove le fondamenta sono l’artrosi, le facciate sono più croccanti delle schegge, gli ascensori ci tengono in sospeso e soprattutto in tensione, dove i parcheggi assomigliano a grottesche montagne russe, a volte ritrovarci in avventure così folli da diventare esasperanti! È come se stessimo recitando in una commedia in cui gli edifici stessi sono gli attori che ridono di noi altri!

I comproprietari navigano in un oceano di assurdità scientifiche, senza una destinazione… dell’edificio, cercando disperatamente di conciliare la loro libertà individuale con le esigenze della comunità.

Che tu sia giovane, professionista o pensionato, preparati a essere sorpreso dietro ogni angolo.

Allora eccovi qui, come un pubblico impaziente che guarda una serie televisiva senza fine, aspettando febbrilmente la prossima puntata di bollette: 141, 16, 41, 25, 31, non distretto 31, abbiamo capito. Una saga degna del meglio telenovelas! Dal 2018, gli affascinanti attori di questa saga ci promettono regolamenti, cambiamenti per il cosiddetto benessere collettivo, il cosiddetto avanzamento della comproprietà.

Siete lì, sull’orlo della sedia, a chiedervi quale grande novità legislativa saprà inventare questa volta il governo. Ah, che suspense insopportabile!

Ma sul serio, perché aspettare che sia il governo a decidere come preparare il vostro fondo di previdenza o il vostro libretto di mantenimento? È come se stessi guardando la tua nave affondare, aspettando che un mago tiri fuori dal cappello la soluzione definitiva.

E poi, diciamocelo: siete tutti investitori, capitani delle vostre stesse navi finanziarie! Allora perché non prendere le redini e salpare verso acque più sicure, invece di restare lì a sperare nei miracoli di Mesmer?

Esiste però la soluzione magica: diventare amministratore della comproprietà. Sii la persona che prende le decisioni. In definitiva, infatti, ciò che la legge richiede!

Saresti il ​​capitano della tua nave da crociera, tra gli applausi della maggior parte degli altri turisti spericolati presenti o rappresentati alla tua prossima assemblea generale. Successivamente ti circonderai di manager professionisti, ovvero amministratori approvati, specialisti nella prevenzione di controversie e disastri, ingegneri o appaltatori. Come un vero imprenditore-costruttore.

Non è facile, ma una volta attraversato l’oceano, sarai l’eroe che ha salvato il viaggio.

Sono la prova vivente che questa ricetta funziona.

Dai, fai buon viaggio!

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