Il 27enne allenatore francese continua a moltiplicare le sue imprese alla guida dello Stade d’Abidjan e si prepara a scoprire la fase a gironi della Champions League africana. Dopo aver recuperato il club dalla lotta per restare nella Ligue 1 ivoriana 18 mesi prima, Alexandre Lafitte ha qualificato la sua squadra nella fase finale della competizione. Il primo avversario questo martedì è il pezzo più grosso possibile: il detentore del doppio titolo egiziano, Al-Ahly.
“Sarà una grande prima volta per la maggior parte di noi, ma non vediamo l’ora di metterci alla prova con l’Al-Ahly. È il Real Madrid africano. Sarà un’atmosfera malata, ma andremo al Cairo esibirsi e cercare di portare a casa punti”, presume Alexandre Lafitte, ancora oggi il più giovane allenatore della prima divisione francese al mondo. I girondini hanno capito subito la pressione popolare che esiste all’Al-Ahly, dodici volte vincitore della Champions League e soprattutto sette volte finalista nelle ultime otto edizioni. “Appena fatto il sorteggio ho avuto 35 richieste di interviste dall’Egitto, in diretta tv. Sono fanatici del calcio”.
Davanti Roger Assalé, vincitore del CAN 2015
Il tecnico francese ha risvegliato quel monumento nazionale che è lo Stade d’Abidjan, primo club ivoriano a vincere la competizione continentale nel 1966 e unico club locale entrato nella fase a gironi nel 2024/2025. Speciale sarà la prima trasferta al Cairo, “dove i giocatori possono vincere tra i 50.000 e i 100.000 euro al mese, un altro mondo. Sa anche che il girone C è quello della morte, con l’aggiunta dei sudafricani Orlando Pirates e degli algerini”. CR Belouizdad “I Pirati sono molto forti. Nella preparazione in Spagna, sono riusciti a pareggiare contro le squadre della Liga. Anche lì ci sarà grande fermento.” Se uscire dalle piscine fosse una vera impresa, l’allenatore non metterà l’autobus davanti all’area di rigore e conterà in particolare sulla sua recluta stella, Roger Assalé, campione africano nel 2015 con gli Ivory Coast Elephants ed ex attaccante di Young Boys Berna, Werder Brema e Digione.
Assalé: “Possiamo sognare”
“C’è una differenza molto grande tra le squadre che incontreremo”, avverte il saggio Assalé, tornando in Paese dopo una lunga riflessione. “L’allenatore mi ha contattato per rimettermi in forma e allora ho trovato la sfida interessante, la Champions ha avuto molto peso nella mia scelta”. La sua storia con il Dijon è finita malissimo, messo completamente da parte nonostante un arrivo da 4 milioni di euro nel 2020 e un cannoniere confermato in Svizzera, tre volte campione con lo Young Boys. “Non voglio più parlare di questo. Grazie a Dio, gioco ancora a calcio. Dobbiamo rimanere umili e pensare a questa partita del Cairo contro l’Al Ahly. Se siamo seri e concentrati, possiamo sognare ma superare sarebbe un’impresa.” Il club ivoriano conta su questo centravanti, “professionista, maturo, umile e che ha comunque segnato contro il Real Madrid, quello vero! (ndr: nel 2020 con il Leganès nella Liga)”, si rallegra in anticipo Lafitte.
Per Assalé Lafitte diventerà “un grandissimo allenatore”
Lafitte sarà in tribuna, “per mancanza di diploma di Champions League”nt africano, come Cairo Marcel Koller, ex allenatore dell’Austria o allenatore del Colonia in Bundesliga. “Non vedo l’ora di vedere cosa farò in questa competizione, e se ottieni un risultato al Cairo, metterai molti riflettori sul club”. Roger Assalé, inizialmente sorpreso dalla giovinezza del suo nuovo allenatore, quattro anni più giovane di lui, è certo del suo futuro successo. “Ha un talento per il calcio. Mi sono detto: ‘Wow’, è impressionante per la sua età. Studia tutto, diventerà un allenatore molto, molto grande. Ha la sensibilità per il calcio, non si vede così spesso gli auguro di trovare sfide ancora più straordinarie di Abidjan per il resto della sua carriera.”””
Lafitte sarà in tribuna, “per mancanza di diploma di Champions League”
Per fare questo dovremo prima fare una buona Champions League con lo Stade d’Abidjan, anche lui in lotta per il titolo ivoriano della Ligue 1, mentre l’ultima incoronazione risale al 1969. “È possibile, ma non così semplice, perché viaggiando in Champions League, in Africa, a volte ci vuole una settimana per andare in Egitto, attraversiamo il Golfo Persico, dobbiamo abituarci ai cambiamenti climatici… avremo un accumulo di partite tardi, ma non saremo lontani a fine stagione.” Prospettive entusiasmanti per il giovane allenatore che purtroppo non sarà a bordo campo martedì allo Stadio Internazionale del Cairo. “Non ho ancora la qualificazione necessaria per la Champions League… e la gente ormai mi conosce in Africa quindi non posso essere tesserato come preparatore atletico o come assistente. Sarò in tribuna, non sarà così” sia facile, non lo farò, non so nemmeno come lavoreremo di nuovo, probabilmente con gli auricolari, ma sarà complicato.”
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