Il costo degli anziani nel sistema sanitario svizzero, ma anche il conto 2024 della Confederazione migliore del previsto e l’imminente elezione del Consiglio federale fanno notizia sulla stampa domenicale.
Ecco le informazioni principali, non confermate a Keystone-ATS:
Salute: è la fine della vita, non l’età, a far esplodere i costi
L’invecchiamento non è il fattore determinante per spiegare il forte aumento dei costi sanitari, afferma Le Matin Dimanche, che cita diversi studi. Se i giovani fino a 18 anni costano certamente quasi dieci volte meno di quelli di età compresa tra 76 e 80 anni (1.388 franchi contro oltre 10.000 franchi nel 2023), è la fine della vita a far lievitare la fattura.
Secondo uno studio, tra il 2008 e il 2010 le spese rimborsate dalle casse malati aumentano drasticamente nei dodici mesi precedenti il decesso, attestandosi in media a 32’500 franchi. E i costi maggiori li sostengono i pazienti giovani che muoiono di cancro.
Secondo un altro studio effettuato tra il 2012 e il 2021, il fattore “invecchiamento della popolazione” rappresenta solo un settimo dell’aumento dei costi lordi dell’assicurazione malattie obbligatoria.
Deficit federale 2024: meno pesante del previsto, ma il futuro preoccupa
Il conto della Confederazione per il 2024, annunciato con un deficit di 2,6 miliardi di franchi, dovrebbe essere migliore del previsto, annuncia la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter a Le Matin Dimanche. «Il contributo una tantum di quasi un miliardo voluto dal Parlamento per le FFS verrà versato nel 2025 invece che l’anno scorso», spiega.
“Ma è ancora impossibile quantificare il reddito aggiuntivo”. Negli anni successivi la situazione non migliorerà invece, avverte la RDP di San Gallo. Nel 2026 c’è già “un onere aggiuntivo di circa 2 miliardi”.
Markus Ritter in campagna elettorale: tra ambizioni federali ed eredità contadina
Il consigliere nazionale Markus Ritter (Centro/SG) sta conducendo una campagna professionale per la sua candidatura a succedere a Viola Amherd nel Consiglio federale, rileva la NZZ am Sonntag. Il presidente dell’Unione svizzera dei contadini (USP) ha programmato per la prossima settimana due importanti interviste televisive e ha ingaggiato una rinomata agenzia di pubbliche relazioni.
L’USP dal canto suo ha già gettato le basi per la successione di Ritter alla guida dell’associazione, dichiarando che il consigliere nazionale Martin Hübscher (UDC/ZH) è uno dei suoi candidati ideali. “Non deluderò mai gli agricoltori. Trasmissione e successione [au sein de l’USP] deve essere perfettamente regolato”, scrive il signor Ritter sul giornale.
Guy Parmelin critica le restrizioni statunitensi sui chip AI
Il ministro dell’economia svizzero Guy Parmelin respinge nella NZZ am Sonntag la classificazione della Svizzera da parte degli Stati Uniti del nuovo presidente americano Donald Trump in una categoria che limita l’accesso ai chip informatici di intelligenza artificiale.
“Questa classificazione è difficile da capire”, dice. Il consigliere federale assicura che con gli Stati Uniti ci sono già stati i primi colloqui per cambiare la situazione, perché “la Svizzera produce innovazioni che sono rilevanti anche per gli americani”. “Restringere l’accesso della Svizzera ai chip dei computer sarebbe un autogol per gli Stati Uniti”, assicura l’UDC vodese.
La Poste: Roberto Cirillo riceverà 330mila franchi dopo le sue dimissioni
Il direttore delle Poste Roberto Cirillo, che ha annunciato le sue dimissioni a fine marzo, riceverà lo stipendio intero fino alla fine di luglio, spiega SonntagsBlick. Con un compenso annuo di un milione di franchi, il signor Cirillo riceverà più di 330.000 franchi per quattro mesi, calcola il giornale.
Interrogata su SonntagsBlick, La Poste indica che questi pagamenti sono conformi alle disposizioni del codice delle obbligazioni. Interrogato anche il presidente del consiglio di amministrazione Christian Levrat difende anche il pagamento dello stipendio durante questi quattro mesi, sottolineando che il signor Cirillo rimarrà “a disposizione della società fino alla fine del periodo di licenziamento”.
OFROU: rivelati seminari di lusso e sforamenti dei costi
La responsabile della revisione interna dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) e la sua supplente hanno prenotato costosi soggiorni in albergo durante i workshop, rivela SonntagsBlick riferendosi a documenti interni. Durante un seminario online hanno trascorso tre notti in un hotel «benessere» a Leukerbad (VS) per 1’190 franchi. Una settimana dopo, tre dipendenti hanno soggiornato in un hotel a 4 stelle a Thun (BE).
Le spese di alloggio superavano il limite regolamentare di 250 franchi a persona. Entrambi i costi sono stati convalidati dal direttore dell’USTRA Jürg Röthlisberger. I seminari hanno permesso di promuovere la collaborazione professionale, spiega un portavoce dell’ufficio, pur riconoscendo che i limiti sono stati superati.
Podcast federali: un milione speso per un pubblico limitato
Negli ultimi anni l’Amministrazione federale ha investito un milione di franchi in podcast, la maggior parte dei quali vengono ascoltati raramente, riferisce la NZZ am Sonntag. In particolare spicca quello del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), intitolato «Un vantaggio per l’umanità», con un costo di 300’000 franchi e una media di soli 300 ascoltatori per puntata.
Solo l’esercito svizzero raggiunge un pubblico notevole con i suoi podcast, nota la NZZ am Sonntag, che però li considera tutti poco informativi, acritici e con alti costi di produzione.
Conferenza di Bienne: i musulmani sotto sorveglianza
Per il 1° febbraio a Biel (BE) è previsto un incontro con relatori musulmani controversi, riferisce SonntagsBlick. L’evento è organizzato dal gruppo Swiss Muslim Travel, che propone pellegrinaggi ed esperienze comunitarie per i musulmani.
L’influencer islamico Shoaib Hussain, noto come “The Sunnah Guy” con due milioni di follower su Instagram, sarà il relatore principale. Annunciati anche due predicatori attivi in moschee e istituzioni presumibilmente legate ai Fratelli Musulmani. Ma è la presenza dell’imam Samir Raadouan Jelassi a rivelarsi più esplosiva.
La naturalizzazione di quest’uomo, domiciliato in Svizzera, è stata rifiutata a causa dei suoi contatti con estremisti. Secondo il giornale, il Servizio delle attività informative della Confederazione (CRS) ha avvertito che il signor Jelassi rappresenta “un rischio a lungo termine per la sicurezza interna ed esterna della Svizzera”. La città di Bienne assicura che l’evento sarà attentamente monitorato.