Non rischiano più di ingannare molte persone quando vengono utilizzati in questo modo. Riunire ottanta artisti del trompe-l’oeil non significa privarli del loro potere di illusione? È questa la prima trappola di questa mostra che difficilmente avrebbe potuto fare altrimenti. Il secondo ostacolo, ancora una volta inevitabile, è lo spazio del Museo Marmottan, un ex palazzo privato troppo piccolo per sviluppare un tema che è stato trattato integralmente nel 2012 dal Museo delle Arti Decorative attraverso circa quattrocento oggetti. [1].
- 1. Anonimo, Germania settentrionale
Armadietto con bottiglie e libriintorno al 1520 – 1530
Olio su tavola – 106 x 81 cm
Colmar, Museo dell’Unterlinden
Foto: Museo Unterlinden / Cap
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La prima stanza però lo annuncia subito: la trattazione non vuole essere esaustiva. Il progetto è partito dalla collezione di Jules e Paul Marmottan, padre e figlio, che condividevano il gusto per il trompe-l’oeil e ne hanno acquisiti diversi; alcuni vengono presentati in questa occasione e integrati da numerosi prestiti. Il percorso, cronologico e tematico, inizia con uno dei dipinti più antichi del genere, dipinto intorno al 1520-1530, che mostra un finto armadio, di cui un’anta è aperta (malato. 1); si chiude con Daniel Spoerri, scomparso lo scorso novembre, famoso per i suoi “quadri trappola” che catturano resti di un pasto, piatti, briciole, mozziconi di sigaretta, tovaglioli…
- 2. Cornelis Norbertus Gijsbrechts (1649-après 1676)
Trompe l’occhio1665
Olio su tela – 59 x 56 cm
Parigi, Museo Marmottan
Foto: Museo Marmottan / Studio Ch. Baraja SLB
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Nel XVII secolo il Qualunque cosa – una sorta di miscuglio, il che significa in senso stretto “quello che piace” – è un motivo particolarmente popolare. I pittori raffigurano un disordine attentamente organizzato, rappresentando strisce inchiodate su assi, incaricate di trattenere oggetti – lettere, besicole, incisioni, carte stropicciate – che possono…
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