crollo del mercato azionario delle società di energia rinnovabile

crollo del mercato azionario delle società di energia rinnovabile
crollo del mercato azionario delle società di energia rinnovabile
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Martedì, all’indomani del discorso di giuramento del nuovo presidente Donald Trump, le principali società specializzate nel settore delle energie rinnovabili (eolica, solare, ecc.) hanno avuto un inizio di giornata in borsa travagliato.

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Questi ultimi hanno colto l’occasione, lunedì a Washington, per annunciare la fine dei sussidi per l’energia verde e l’adozione di una serie di misure volte ad intensificare lo sfruttamento delle risorse petrolifere negli Stati Uniti.

“Trapana, tesoro, perfora”, esclamarono ancora una volta i 47e Presidente degli Stati Uniti, per ricordare la sua ferma intenzione di fare dello sfruttamento dell’oro nero, e dei combustibili fossili in generale, il trampolino di lancio attraverso il quale il Paese potrà ritrovare la prosperità economica di un tempo.

Innergex, Boralex e co.

È bastato ai principali attori del settore delle energie rinnovabili, sia a Toronto che a New York, vedere crollare il valore delle loro azioni non appena i mercati hanno aperto questa mattina.

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Foto d’archivio, AFP

È il caso, ad esempio, delle società del Quebec Innergex e Boralex. Il primo, di Longueuil, ha visto il suo titolo crollare di oltre il 4% poco dopo le 12:30

Allo stesso tempo, le azioni Boralex si attestavano a 26,41 dollari, in calo del 2,58% rispetto al prezzo di chiusura del giorno prima.

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Foto Martin Chevalier

Da parte sua, la Northland Power con sede a Toronto è scesa del 3,27%, attestandosi a 18,61 dollari per azione, poco dopo le 12:30. Ieri, le azioni della società canadese hanno chiuso a 19,23 dollari. .

Anche a Wall Street

Con sede a Guelph, Ontario, Canadian Solar ha fatto poco meglio alla Borsa di New York. Quotata al Nasdaq, la società operava interamente dalla Cina, ha visto le sue azioni crollare dell’1,58%, a 10,88 dollari.

Quotata anch’essa al Nasdaq, anche la norvegese Equinor non è riuscita a evitare lo shock subito dal resto del settore. Al momento della stesura di questo articolo, le sue azioni erano scambiate a 24,64 dollari, in calo dell’1,14%.

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