La Banque de rivede al ribasso le sue previsioni

La Banque de rivede al ribasso le sue previsioni
La Banque de France rivede al ribasso le sue previsioni
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Per il 2025, la Banque de prevede una crescita modesta dello 0,9%, una revisione al ribasso rispetto alle previsioni dell’1,2% formulate nel settembre 2024. François Villeroy de Galhau, governatore dell’istituzione, ha ricordato che questa stabilità, sebbene fragile, è il risultato di politiche pubbliche rigorose e la resilienza di alcuni settori chiave.

La fine del 2024 è stata segnata dall’effetto post-olimpiadi, che ha pesato sulla crescita trimestrale, ridotta a zero. Sebbene l’evento abbia dato un breve impulso a settori come quello alberghiero e della ristorazione, questo slancio è stato seguito da un rallentamento generale. Settori come quello automobilistico e tessile continuano a soffrire di un declino prolungato, mentre l’edilizia ha visto ridursi il proprio portafoglio ordini.

D’altro canto, alcuni settori strategici come l’aeronautica e l’agroalimentare hanno dimostrato resilienza, contribuendo ad attutire l’impatto complessivo. Queste disparità evidenziano un’economia francese in transizione, che cerca di adattarsi a un ambiente globale segnato da tensioni geopolitiche e volatilità dei prezzi delle materie prime.

Deficit pubblico e crescita, un equilibrio difficile da mantenere

Una delle principali sfide per il 2025 resta la gestione del deficit pubblico. Con un obiettivo ambizioso del 5% del PIL, la Francia cerca di contenere il proprio debito mantenendo un livello di investimenti sufficiente per stimolare la crescita. Questa situazione crea tensioni tra i sostenitori dell’austerità fiscale, che considerano essenziale un rigoroso controllo della spesa, e coloro che temono che un’eccessiva stretta possa rallentare ulteriormente l’economia.

Lunedì 12 gennaio François Villeroy de Galhau ha difeso un approccio equilibrato al LCI, sottolineando che un controllo efficace del debito è necessario per ripristinare la fiducia del mercato e degli investitori. Tuttavia, questa strategia potrebbe limitare la capacità del governo di sostenere alcuni settori in difficoltà, aumentando la pressione su imprese e famiglie.

Prospettive internazionali incerte

Le previsioni della Banque de France devono inoltre essere collocate in un contesto globale complesso. La fragilità della domanda internazionale, unita alle persistenti tensioni geopolitiche, pesa sulle esportazioni francesi. Questo clima di incertezza costituisce un grave ostacolo all’espansione economica, in particolare per le industrie fortemente dipendenti dai mercati esteri.

Inoltre, le tensioni sulle catene di approvvigionamento e l’aumento dei costi di produzione si aggiungono alle sfide, costringendo le aziende a rivedere le proprie strategie per rimanere competitive. La Banque de France insiste sulla necessità di politiche di bilancio coerenti, abbinate a incentivi mirati per stimolare i settori in difficoltà e sostenere gli investimenti.

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