Il downhiller francese Johan Clarey una volta descrisse Marco Odermatt come “Roger Federer tu sci alpinoSe i paragoni non reggono, tanto meno quando sono così inverosimili, resta il fatto che lo sciatore nidvaldese è davvero il nuovo re dello sport svizzero, la sua nuova figura, colui che ha preso il posto del tennista basilese. nei cuori degli svizzeri Non solo perché vince ovunque, come un certo “RF” di un tempo, ma anche perché ha tutto del bravo ragazzino che tutti vorrebbero avere. genero, come amico, o come figlio, semplicemente…
Nonostante i due recenti intoppi nel gigante, la sua disciplina di punta, a Sölden e Beaver Creek, presto cancellati da una manifestazione in Val-d’Isère, la vittoria nella discesa libera in Val Gardena e il trionfo in Alta Badia, il suo anno finanziario 2024 è un modello unico nel suo genere, tanto che difficilmente sarebbe stato realizzato un esemplare più bello di quello realizzato da “Odi”, vincitore dal 1° gennaio di 8 giganti, 3 discese, 2 superG e soprattutto detentore di una nuova sfera di cristallo di Coppa del Mondo – vinta con quasi 1000 punti di vantaggio sul suo secondo classificato Loïc Meillard -, una sfera di discesa, una sfera di superG e una sfera gigante in più. Vuoi dire “strabiliante”? Non trattenerti!
Secondo assoluto dietro all’intoccabile Marco Odermatt, anche Loïc Meillard ha illuminato la stagione, vincendo ad Aspen (slalom) e Saalbach (gigante) a marzo, per poi finire 3° nello slalom di Levi a novembre o addirittura 3° a Val-d’ Isère due settimane fa e 2° in Alta Badia alla vigilia di Natale, confermandosi uno dei migliori tecnici del pianeta, quelli che possono infastidire “Odi” ancora più regolarmente nel complesso.
Ma concentriamoci sulla regina Lara Gut-Behrami, l’idolo nazionale, la sciatrice emblematica del nostro Paese, ancora una volta al top, piazzata al vertice della classifica generale grazie ad un esercizio ad alta quota, otto anni dopo la sua prima impresa il grande globo di cristallo. Ammirevole!
Vittorioso in 6 eventi tra il 14 gennaio e il 2 marzo, il Ticino ha deliziato tutti. Inoltre, ha fatto suoi i globi di superG e giganti, quello che aveva sempre sognato “.perché è la disciplina fondamentale“, sospirò. A malapena si è vista scivolare via da sotto il naso quella della discesa al termine della finale di Saalbach, ma nemmeno questa relativa delusione è riuscita a eclissare l’inverno stratosferico della sciatrice quasi 33enne, diventata la più vecchio per rimuovere la classifica generale.È incredibileha apprezzato, incoronata con le più grandi ricompense. Questo grande mappamondo in più mi rende orgoglioso, perché l’ho vinto senza sacrificare tutto per lo sport, a differenza di 8 anni fa.”
Sulle loro orme, Lara Gut-Behrami, Marco Odermatt e Loïc Meillard hanno portato il resto dello sci svizzero più lontano possibile. Stefan Rogentin vince così il suo primo superG a marzo, poi in questo fine anno ancora così deliziosi, questi sono il fenomeno Camille Rastl’esperto Justin Murisier e il veterano Tommaso Tumbler che hanno inciso i loro nomi in lettere d’oro nel libro degli ospiti dei vincitori della Coppa del Mondo, mentre Franjo von Allmen ha completato la discesa dalla Val Gardena fino al 2° posto, alle calcagna di Marco Odermatt. Semplicemente eccezionale.