l'essenziale
Il nazionale argentino ha preso parte al gioco dei ritratti cinesi per Rugbyrama. L'opportunità di condividere un bel momento con il giocatore dello Stade Toulousain. Pezzi selezionati.
Arrivato allo Stade Toulousain nel 2020, Juan Cruz Mallia parla ormai un francese quasi perfetto, anche se il suo accento argentino resta difficile da mascherare. Per i nostri colleghi di Rubgyrama ha accettato di dipingere il suo ritratto cinese.
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Se avesse tentato di far dimenticare la sua nazionalità, sarebbe stato comunque un fallimento. Già nella scelta della canzone ha scelto una musica tipicamente argentina, poi per quanto riguarda il piatto ha optato per “el sado”, piatto tradizionale del paese sudamericano.
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Soprattutto, fin dai primi secondi, alla domanda “se fossi un altro atleta?”, è entusiasta di Lionel Messi. Presenta l'otto volte Pallone d'Oro, vera icona in Argentina, come “l'immagine di un ragazzo che ha sempre lavorato per il suo sogno e che non si è mai arreso”.
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Attraverso questa domanda apprendiamo che Juan Cruz Mallia ha giocato a calcio, insieme al rugby, “fino all'età di 15 anni”. Si confessa un po’ di più quando alla domanda: “Se fossi una donna?”, risponde: “mia madre!” Spiega che si tratta di una “persona molto importante” con la quale ha “passato molto tempo”. Dice anche di condividere “un rapporto molto stretto” con colei che lo ha avuto molto giovane, “all'incirca sui 20,21 anni” e mentre suo padre era spesso assente, costretto dal lavoro.
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Poi arriva la questione del suo animale preferito. Il versatile giocatore dello Stade Toulousain a questo punto si paragona a “una formica”. Spiega che ammira le formiche fin da quando era piccolo, soprattutto perché riescono a sollevare “il doppio del peso del loro corpo”. In realtà, secondo Science et Vie, le formiche possono trasportare anche fino a 1.000 volte il loro peso! Una fonte di ispirazione per il difensore che deve affrontare regolarmente giocatori molto più pesanti di lui.
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Qualche giorno prima ne aveva già parlato a Rugbyrama. Loda “la competizione interna” e il “livello della squadra”, arrivando a paragonare lo Stade Toulousain a una selezione nazionale.
Soprattutto, apprendiamo che la sua “posizione preferita è quella dietro” perché è lì che trova “maggior libertà di gioco”. Una dichiarazione interessante dato che è abituato a partire regolarmente in diverse posizioni come questo fine settimana contro il LOU, dove ha occupato la cerniera insieme a Paul Graou.
