Un bilancio schiacciante per Martin St-Louis: il peggior allenatore della storia del CH

-

Mentre i Montreal Canadiens continuano a impantanarsi in una stagione disastrosa, le statistiche schiaccianti del 2024-2025 rafforzano una realtà difficile da ignorare: Martin St-Louis è sulla buona strada per diventare il peggior allenatore nella storia della franchigia.

I numeri non mentono. Sotto la guida di Martin St-Louis, il CH è diventato sinonimo di fragilità difensiva e incapacità di affrontare le avversità. Ecco alcune statistiche che dipingono un ritratto agghiacciante della situazione:

Il canadese ha già eguagliato il numero di partite in cui ha subito sei o più gol in tutta la scorsa stagione, ed è solo dicembre.

In 11 periodi in questa stagione, il canadese ha subito almeno tre gol. Il culmine (o meglio il baratro) è stato raggiunto nel terzo periodo contro i Pinguini, con sei gol subiti in 20 minuti.

Il CH ha concesso due gol in tre minuti o meno 21 volte in sole 29 partite.

Ha concesso quattro gol consecutivi in ​​una partita nove volte in questa stagione.

Con un differenziale di -29, il canadese vanta il peggior divario tra gol fatti e subiti dell’intera NHL.

La difesa di Montreal è la terza più permissiva del campionato, con 109 gol subiti in 29 partite, una media di 3,76 gol a partita.

Martin St-Louis, sebbene ingaggiato per la sua presunta capacità di sviluppare giovani giocatori, è sempre più criticato per le sue decisioni incoerenti e per la sua incapacità di stabilire un sistema difensivo efficace.

Juraj Slafkovsky, pagato 7,6 milioni di dollari all’anno per otto anni, gioca come un osservatore passivo, evitando il contatto e senza mostrare intensità.

Tuttavia, viene rimesso in prima linea come se le sue scarse prestazioni meritassero una ricompensa.

Kirby Dach, dal canto suo, continua i suoi incontri poco ispirati, ma non viene ancora punito.

La gestione dei portieri è altrettanto disastrosa. Cayden Primeau, con un indice di efficienza di .836, si trova in situazioni impossibili, come contro i Penguins, dove è stato mandato in panchina dopo sei gol subiti da Samuel Montembeault.

Risultato: tre gol su sette tiri ricevuti, il tutto accompagnato dalla beffa degli spettatori.

Confronto storico: St-Louis in fondo alla classifica

Mai nella storia recente del canadese un allenatore aveva registrato statistiche così tristi. Anche Dominique Ducharme sembrava un genio rispetto a St-Louis.

Sotto St. Louis non c’è struttura, nessuno sforzo costante, nessuna disciplina.

Perché è ancora in carica?

La risposta a questa domanda è semplice: Martin St-Louis è l’amico di Kent Hughes. Questo rapporto speciale sembra tutelarlo, nonostante risultati che, per qualsiasi altro allenatore, avrebbero portato al licenziamento immediato.

Hughes e Jeff Gorton hanno scommesso su St. Louis, sperando che potesse far crescere giovani giocatori e stabilire una nuova cultura.

Ma questa visione crolla sotto il peso di ripetute umiliazioni.

Martin St-Louis è stato assunto per sviluppare il futuro dei Canadien, ma sta rovinando ciò che avrebbe dovuto costruire.

Slafkovsky gioca come un passeggero. Dach sembra indifferente. Hutson, nonostante il suo talento, viene punito in modo sproporzionato.

I giovani talenti sono mal gestiti e i veterani sembrano essersi arresi.

È ora di guardare in faccia la realtà: Martin St-Louis è il peggior allenatore della storia canadese, e i numeri lo dimostrano.

Kent Hughes deve agire prima che questa stagione disastrosa distrugga la fiducia dei giovani giocatori e allontani definitivamente i tifosi.

I Montreal Canadiens meritano un allenatore capace di rimettere le cose a posto, non un filosofo alla deriva.

È giunto il momento del cambiamento, prima che il naufragio diventi troppo scomodo.

Al di là delle prestazioni disastrose sul ghiaccio, la situazione nello spogliatoio sembra peggiorare velocemente.

Le dichiarazioni pubbliche di alcuni giocatori, le tensioni palpabili e le incoerenze nella gestione della squadra evidenziano un problema più profondo: Martin St-Louis ha perso la fiducia della sua squadra.

I giocatori non credono più nella loro capacità collettiva di superare le sfide.

Allo stesso tempo, giocatori come Nick Suzuki, nonostante sia il capitano, si dimostrano incapaci di unire i propri compagni di squadra dietro uno sforzo comune. Dopo la sconfitta, Suzuki ha ammesso:

“Ero imbarazzato dal nostro comportamento. Non è un buon modo per concludere un soggiorno a casa. »

Queste parole tradiscono un sentimento di impotenza e vergogna, ma mostrano anche che Suzuki, che dovrebbe essere un leader, è lui stesso destabilizzato dall’assenza di direzione.

La gestione dei giovani da parte di Martin St-Louis aggrava ulteriormente la crisi interna.

Lane Hutson, punito per alcuni errori, ha visto ridursi il suo tempo sul ghiaccio nonostante fosse uno dei pochi difensori capaci di generare offesa.

Juraj Slafkovsky, invece, viene premiato nonostante prestazioni che flirtano con il campionato dei pipì. Va bene. Martin St-Louis è un allenatore pipì.

Riportare Slafkovsky in prima linea manda un messaggio incoerente: non è necessario lavorare sodo per essere favoriti.

Queste decisioni creano tensione e un sentimento di ingiustizia tra i giocatori che lottano per guadagnarsi il loro posto.

Alcuni veterani, come Brendan Gallagher, cercano di calmare gli animi in conferenza stampa, ma i loro sforzi non bastano a mascherare una realtà preoccupante: la squadra è disunita e l’allenatore non controlla più le dinamiche dello spogliatoio.

Per comprendere appieno la portata del problema, è fondamentale analizzare le statistiche avanzate, che mostrano non solo una squadra in difficoltà, ma anche un sistema di gioco che non funziona.

Ma Martin St-Louis disprezza le statistiche avanzate. In effetti, St. Louis disprezza praticamente tutto… tranne il suo piccolo ombelico…

La ragione principale e unica della sua permanenza è il suo legame personale con il direttore generale Kent Hughes.

Il St-Louis, scelto per instillare una nuova cultura e far crescere i giovani, beneficia di un sostegno che va oltre le considerazioni puramente sportive.

La direzione continua a giustificare i fallimenti della squadra citando il processo di ricostruzione. Ma questa scusa comincia a suonare falsa, perché i giovani giocatori destinati a progredire stanno regredendo sotto la direzione del St-Louis.

Il contratto del St. Louis, che vale 5 milioni di dollari a stagione fino al 2027, rappresenta un investimento significativo.

Licenziarlo avrebbe implicazioni finanziarie, ma per quanto tempo ancora l’organizzazione potrà sacrificare la propria credibilità per evitare questo costo?

I numeri non mentono. Le dichiarazioni dei giocatori rivelano una squadra distrutta. La gestione incoerente di Martin St-Louis non fa altro che peggiorare la situazione.

Quella che doveva essere una fase di ricostruzione è diventata una tragica farsa, in cui i giovani talenti vengono mal utilizzati e i veterani disillusi.

Il canadese non può più permettersi di ignorare l’ovvio: questo allenatore, con il suo sorriso sghembo e le sue risposte filosofiche, non ha le carte in regola per guidare una squadra della NHL.

Kent Hughes deve agire, e rapidamente. Ogni giorno che passa con il St. Louis dietro la panchina è un giorno perso per il futuro di questa organizzazione.

L’era Martin St. Louis deve finire, prima che i Canadien cadano ancora di più nel baratro.

Il peggior allenatore nella storia del CH…devi farlo…

-

PREV NHL: The Wild cercherà aiuto rivendicando Travis Dermott in deroga
NEXT PFL Lione: a che ora e su quale canale tv vedere la serata MMA con Abdouraguimov e Doumbè?