Parigi 2024 garantisce di aver mantenuto la promessa di Giochi “più responsabili” dimezzando l’impronta di carbonio

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I visitatori scelgono il loro pasto durante un evento di prova del ristorante del Villaggio Olimpico e Paralimpico di Parigi 2024, presso la Cité du cinéma del Villaggio Olimpico, a Saint-Denis, il 25 giugno 2024. DIMITAR DILKOFF/AFP

Parigi 2024 ha mantenuto la promessa dei Giochi? “storico per il clima” et In «rottura» con le edizioni precedenti in termini di requisiti ambientali e sostenibilità? Missione compiuta, secondo la sintesi del rapporto finale pubblicato mercoledì 11 dicembre dal comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici (Cojop) per stilare il bilancio definitivo della propria strategia volta a “fornire giochi più responsabili”.

Obiettivo più ambizioso: dimezzare l’impronta carbonica dei Giochi rispetto alla media delle edizioni di Londra 2012 e Rio 2016, stimata in 3,5 milioni di tonnellate di CO equivalente2. L’edizione 2021 di Tokyo è stata annullata perché si è svolta senza spettatori a causa della pandemia di Covid-19. Per raggiungere questo obiettivo, a differenza delle edizioni precedenti, Parigi 2024 si era prefissata, in anticipo, a «carbone economico» totale da non superare, fissato a 1,58 milioni di tonnellate di CO equivalente2. Secondo il conteggio Cojop, l’obiettivo viene raggiunto con un’impronta di carbonio finale di 1,59 milioni di teqCO2in riduzione del 54,6% rispetto a Londra e Rio.

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Tuttavia, gli organizzatori avevano ampiamente sottostimato le emissioni di gas serra generate dai viaggi degli spettatori: rappresentavano il 53% dell’impronta di carbonio complessiva (833.600 teqCO2) rispetto al 34% previsto nel bilancio del carbonio iniziale.

L’impatto dei viaggi aerei

Con 12,1 milioni di biglietti venduti (nuovo record), i JOP hanno accolto più spettatori del previsto, soprattutto extraeuropei arrivati ​​in aereo. Secondo i dati del rapporto, il 66,4% degli spettatori proveniva dalla Francia, il 21,5% dall’Europa (Regno Unito, Germania, Belgio) e il 12,1% dal resto del mondo (Stati Uniti, Brasile, Canada). Sul posto, l’87% degli spettatori ha utilizzato i mezzi pubblici o la mobilità attiva (bicicletta, monopattino, camminate) per raggiungere i luoghi dell’evento.

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Un rapporto pubblicato a giugno dall’associazione The Shifters, specializzata in transizione ecologica, ha sottolineato questa sottostima delle emissioni legate ai visitatori stranieri. Per uno dei suoi autori, Paul Delanoë, “la cifra di 833.600 teqCO2 sembra incoerente e troppo debole.

Secondo il rapporto pubblicato da Londra 2012, le emissioni legate ai trasporti avevano raggiunto le 900.000 tonnellate per soli 11 milioni di biglietti venduti. “Come si potrebbero ridurre le emissioni di quasi l’8% vendendo il 10% in più di biglietti e non adottando alcuna misura per limitare l’impatto dei viaggi internazionali? “, chiede Paul Delanoë.

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