Nonostante il cartellino rosso del City, l’Olympique Genève (OG) intende restare in campo. La società di calcio amatoriale ha annunciato un ricorso contro la recente decisione del Dipartimento della Sicurezza e dello Sport (DSSP) di ritirare la sua autorizzazione all’utilizzo delle strutture comunali di Varembé, a partire da questo mese di dicembre. In questione: la dubbia contabilità di OG.
Martedì su Radio Lac, l’avvocato del club sovvenzionato, Romain Jordan, ha denunciato un provvedimento brusco e una presunta mancanza di trasparenza nelle decisioni delle autorità. Secondo lui, la Città “spegne lo slancio della riorganizzazione” della Ginevra olimpica, “che stava procedendo molto bene”. Mentre le misure igienico-sanitarie sarebbero in corso, l’avvocato chiede una soluzione concertata, in particolare per il bene dei 300 ragazzi del club. La Sezione amministrativa della Corte di giustizia potrebbe pronunciarsi entro la fine della settimana.
“Questo appello non cambia nulla né nella forma né nella sostanza”, afferma Cédric Waelti, portavoce del DSSP. Nella forma, ad oggi, e a meno che i tribunali non dispongano diversamente, la decisione è esecutiva”. Il Comune sottolinea che deve garantire il corretto utilizzo dei suoi sussidi pubblici, in denaro o in natura: “Si tratta di un obbligo legale”.
Mentre dal 2017 «il club versa in notevoli difficoltà», il Comune sottolinea che nel 2021 ha già versato un sussidio straordinario di 50mila franchi «per salvare il movimento junior». Poi “aspettava da tempo un miglioramento nella governance e nella gestione finanziaria di questo club”. Ma oggi, “sulla base dei recenti controlli, è chiaro che non c’è stato alcuno sviluppo positivo”.