Arresto dell’ex presidente del Raja per abuso di fiducia

Arresto dell’ex presidente del Raja per abuso di fiducia
Arresto dell’ex presidente del Raja per abuso di fiducia
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Mohamed Aouzal, ex presidente della Raja ed ex intermediario assicurativo, è stato posto in detenzione preventiva nel carcere di Aïn Sebaâ nell’ambito di un’indagine per “violazione di fiducia”. È accusato, insieme al figlio Khalid Aouzal, di gravi irregolarità finanziarie legate alla gestione della sua società Aceca, specializzata nell’intermediazione assicurativa.

Mohamed Aouzal, ex presidente della Raja ed ex broker assicurativo, è stato posto in detenzione preventiva presso il carcere locale di Aïn Sebaâ, nell’ambito di un’indagine giudiziaria per “abuso di fiducia”. L’arresto fa seguito a gravi accuse riguardanti la gestione della società Aceca, specializzata in intermediazione assicurativa, da lui diretta. Anche suo figlio, Khalid Aouzal, attuale direttore generale della società, è coinvolto in questa vicenda che solleva molti interrogativi sulla gestione finanziaria della società e sull’integrità dei suoi amministratori.

Le accuse contro Mohamed Aouzal riguardano l’emissione di assegni errati, per un importo complessivo stimato in 40 milioni di dirham. Questo tipo di pratica è severamente punita dalla legge, perché mina la fiducia dei partner commerciali e degli assicurati. Fondata negli anni ’50, la compagnia Aceca ha vissuto negli ultimi anni crescenti difficoltà finanziarie, al punto da dichiarare il fallimento dopo un periodo di tutela giudiziaria iniziato nel novembre 2021. Questa situazione ha portato alla perdita del riconoscimento di Aceca come intermediario assicurativo, dopo gravi carenze riscontrate nella sua gestione.

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Nel 2021, l’Autorità di controllo delle assicurazioni e della previdenza sociale (ACAPS) ha deciso di revocare l’approvazione dell’intermediario ad Aceca, a seguito di varie carenze nella gestione della società. Tra le irregolarità figurano il mancato pagamento dei premi riscossi per conto degli assicuratori e il mancato rimborso dei sinistri agli assicurati. Queste violazioni non solo hanno offuscato la reputazione della compagnia, ma hanno anche causato perdite finanziarie significative agli assicurati e ai partner commerciali della compagnia.

Nel momento in cui ACAPS ha ritirato la sua approvazione da Aceca, la società si trovava ad affrontare un pesante debito, che raggiungeva un totale di 236 milioni di dirham. Di questi, 59 milioni di dirham erano dovuti a creditori privilegiati, come la Direzione generale delle imposte (DGI), il Fondo nazionale di previdenza sociale (CNSS) e istituti bancari come la Banque Centrale Populaire (BCP). Il debito più grande, pari a 57 milioni di dirham, proveniva da Axa Assurance. La situazione finanziaria dell’azienda era diventata estremamente precaria, rendendo quasi impossibile ogni tentativo di risanamento.

Oltre ai problemi finanziari dell’azienda, Aceca era anche in conflitto con molti dipendenti, a causa del mancato pagamento di stipendi e indennità. Una delle rivendicazioni interne più importanti è stata quella di Khalid Aouzal, il direttore generale, che ha rivendicato una somma di 600.000 dirham. Inoltre, all’epoca, lo stesso Khalid Aouzal era oggetto di un procedimento penale per “emissione di titoli senza fondi”, accusa che metteva in luce pratiche finanziarie discutibili all’interno della società.

Attualmente, sebbene Mohamed Aouzal sia incarcerato, Khalid Aouzal è ancora in fuga. L’autorità giudiziaria ha mosso accuse nei suoi confronti ed è in corso un’indagine per accertare le responsabilità e le irregolarità commesse. Questo caso evidenzia i rischi associati a una cattiva gestione delle aziende private e le gravi conseguenze di tali pratiche, sia per le finanze pubbliche che per i partner commerciali e i dipendenti.

Inoltre, Mohamed Aouzal è coinvolto anche in altre azioni di pagamento. Una di queste, emanata dalla Banque Centrale Populaire, si è conclusa con una sentenza nel 2024 che ha condannato l’amministratore delegato di Aceca a pagare 35 milioni di dirham. Questi eventi evidenziano l’opaca gestione finanziaria e le pratiche rischiose che caratterizzano questa vicenda, evidenziando la necessità di una maggiore supervisione delle istituzioni finanziarie e delle società che operano in settori strategici come quello assicurativo.

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