Il sentimento di solitudine colpisce sempre più persone, soprattutto i giovani. Per quello? Come si formano le nostre amicizie? Quanto sono importanti? Le Point J ha approfondito la questione con Sandrine Chalet, psicologa specializzata in interazione e connessioni.
“Non so più fare amicizia, è orribile, mi manca essere piccola”. Questo piangere dal cuore di un giovane svizzero sui social network illustra una tendenza di fondo: il sentimento di solitudine, che colpisce sempre più le giovani generazioni.
“Viviamo in una società che ha un po’ indebolito il legame e la qualità del legame. Abbiamo l’impressione di essere sempre connessi, ma questi non sono legami di qualità”, spiega Sandrine Chalet. Lo psicologo sottolinea diversi fattori: individualismo, approccio utilitaristico alle relazioni, mancanza di tempo e sovraccarico emotivo generale.
Quando un amico non sta bene e comunichiamo attraverso la scrittura, perdiamo molte informazioni legate alla comunicazione non verbale: prossimità dei corpi, sguardi, postura dell’altro. Perdiamo così le capacità relazionali
Per coloro che hanno difficoltà a fare nuove amicizie, Sandrine Schaller consiglia di esaminare i conoscenti esistenti: “Se conosciamo una persona che fa parte di un gruppo, sarà lei a farcelo conoscere”. Le attività locali possono anche essere un buon modo per incontrare persone.
Per quanto riguarda le rotture amichevoli, spesso trascurate, possono essere dolorose quanto una separazione romantica. “Abbiamo sintomi identici, come quelli depressivi”, ricorda lo psicologo.
Come prenderti cura delle tue amicizie a lungo termine? Cosa rende speciale il legame di amicizia? Scopri i consigli e le testimonianze degli ascoltatori di Sandrine Schaller nell’episodio completo di Point J.
Juliane Roncoroni e il team Point J
Swiss