Ardon Jashari ha acquisito le sue strisce da titolare a Bruges. Il 22enne di Zugo, con un futuro brillante, ha fatto parte dell’undici titolare del Club nelle ultime 6 partite di Pro League. Coincidenza o no, la sua squadra ha raccolto 14 punti (4 vittorie e 2 pareggi) in queste 6 partite e ora è al 2° posto in classifica. Il centrocampista difensivo ha ottenuto addirittura un primo successo con la maglia Blauw en Zwart (blu e nera) che indossa da luglio e dal suo trasferimento dal Lucerna.
Perfettamente smarcato in area, Jashari è riuscito a agganciare prima di crossare per il 6-0 durante la sconfitta per 7-0 della sua squadra contro il Sint-Truiden. Questo gol corona prestazioni convincenti nel mese di novembre che gli sono valse molti elogi nelle Fiandre, dove il talento del giocatore, lanciato da Mario Frick nella Svizzera centrale nel 2022, viene emulato. Quanto basta per relegare nel dimenticatoio l’inizio della polemica nata da un’intervista concessa a Het Laatste Nieuws e pubblicata il 6 novembre sulle colonne del quotidiano belga di lingua olandese.
In questa intervista ha detto in particolare di sentirsi “albanese al 100%”. Il ds delle Nazionali Pierluigi Tami, però, ha ignorato le prime domande apparse sulla stampa durante il raduno di novembre per il quale il capitano della Svizzera U21 era stato convocato da Murat Yakin (aveva avuto l’influenza, ma non ha fatto la trasferta in Spagna). “Certe affermazioni a volte possono essere accolte male dalle persone, ma avendo parlato a lungo con Jashari all’epoca, posso dire che si sente al 100% albanese e al 100% svizzero. Quando ha dovuto scegliere la sua selezione, non è mai stata una questione di Albania. Voleva giocare per la Svizzera e comunque può giocare solo per la Svizzera“, ha detto Tami a Le Matin. Ricordiamo che lo Zougois ha giocato due partite ufficiali con la Nazionale, l’ultima delle quali negli ottavi di finale della Coppa del Mondo in Qatar nel 2022, e ha fatto parte del girone anche agli Europei 2024, anche se non ha giocato.
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