“Willy Sagnol, è pur sempre qualcuno” – Euro 2024 – 8° turno – Spagna-Georgia

“Willy Sagnol, è pur sempre qualcuno” – Euro 2024 – 8° turno – Spagna-Georgia
“Willy Sagnol, è pur sempre qualcuno” – Euro 2024 – 8° turno – Spagna-Georgia
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“Willy Sagnol è ancora qualcuno. Euro 2024: spinge dolcemente il Portogallo in disparte, mentre manda nella storia la selezione georgiana, e festeggia con la sobrietà di un assicuratore ente locale che ha appena risparmiato alla sua società il rimborso di una siepe di cedro. Mercoledì sera, al secondo minuto di gioco, il campo georgiano è salito di un livello, con il primo fertile raccolto di un gol fulmineo. E non sogghigna con la sua maglietta bianca.

L’ufficiale Clovis Cornillac ha doppiamente evitato il squadra tuta, scelta nella selezione e rigidità trasversale, tanto quanto la tuta della squadra a bordo campo, per il tocco di bianco di una maglietta. Willy, ci sta stretto, sul punto di offendere la taglia L, e affronta questo momento della storia dello sport mostrando più sollievo fuori che emozioni dentro. Quindi, mentre la cronaca sportiva si affida ai fonemi “-azde” per raccontare la storia del gioco georgiano, noi rimaniamo bloccati sulla realtà. nome dal padrone del prato: Willy.

Willy è un po’ come il ragazzo di 5e C che ha i baffi dalle elementari, e che nessuno suda, perché sembra quasi più vecchio del professore di storia-geografia.

Un francese autentico, il capo, con la sua faccia che fa credere che porti piuttosto al cattivo umore. Quando ci saluta abbiamo già l’impressione che stiamo per sgridarci. Sembra uscito direttamente da Saint-Étienne e in effetti è così. Willy è un po’ come il ragazzo di 5e C che ha i baffi dalle elementari, e che nessuno suda, perché sembra quasi più vecchio del professore di storia-geografia.

Quando giocava nella squadra francese, tra l’hip-hop e le silhouette slanciate, già lo immaginavamo afferrare il blu per attaccarselo in caso di discrepanza, e tagliare più lamiere degli attaccanti. E quest’uomo, a suo modo improbabile nel galateo dello sport, è riuscito proprio a far cantare il popolo georgiano. Prima aveva aiutato la Francia a vincere, e anche il Bayern, da buon terzino, al lavoro, capace di sfiorare la sua corsia non stopsenza lamentarsi.

Questo mercoledì sera, con il suo lavoro a maglia e la sua apparizione in un Pagnol, ha incarnato ancora una volta quel qualcosa di diverso, un po’ fragile e un po’ pazzo. La Kryptonite del marketing calcistico. Questa cosa schietta e semplice che apprezziamo in una stretta di mano, che ci dice cosa aspettarci. Sotto la maglia bianca, a due passi dalla promozione Kiabi, c’è la resistenza ai miraggi dello sport. Un’esigenza senza postura, legata al gioco, niente di più? Willy, se vai in finale, rimettiti la maglia! »

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