In questa stagione, Matvei Michkov è una delle grandi storie della NHL. L’attaccante dei Flyers, uno degli esordienti più seguiti della lega, sta avendo un buon inizio in America.
Proprio oggi ha segnato un gol (il settimo in stagione) regalando alla sua squadra la vittoria ai supplementari. Ora ha 16 punti in 19 partite.
Ovviamente, quando conosciamo il potenziale del giovane e lo vediamo dominare fin dall’inizio, è difficile non essere entusiasti del suo futuro. È logico vederlo come un futuro top player della NHL, e alcuni osano addirittura parlare di lui come del “salvatore” dei Flyers…
Ma non Giovanni Tortorella.
Ieri, in una conferenza stampa, ha ricordato che il ragazzo ha ancora molto da imparare e che non gli concederà un trattamento di favore… pur facendo una dichiarazione alla Torts :
Non so chi l’ha detto. [Michkov]un salvatore? Baciami il culo. – Giovanni Tortorella
Sappiamo che nelle ultime settimane, l’atteggiamento di ragazzochi è molto competitivo, ha fatto parlare la gente. Sappiamo che è stato escluso per i commenti fatti in panchina e riteniamo che faccia parte di un processo di apprendimento che Tortorella vuole sottoporgli.
Le sue dichiarazioni di ieri vanno in questa direzione, oppure per cercare di “riportarlo/mantenerlo sulla Terra”? La domanda sorge spontanea.
Detto questo, negli ultimi giorni il rapporto tra Michkov e il suo allenatore è stato oggetto di un po’ di discussione. Tortorella nega di avere un brutto rapporto con il suo giocatore, ma riteniamo che ci siano dei dettagli che complicano il tutto.
Dal lotto? La barriera linguistica.
Tortorella spiega che ha difficoltà a comunicare con Michkov in panchina perché non capisce bene l’inglese. Cerca di comunicargli informazioni, ma anche se Michkov dice “Sì, sì”, l’allenatore sa bene che le cose stanno andando veloci per il suo giocatore e che lui non capisce tutto.
Ha quindi abbandonato l’idea di formarla giorno per giorno: le parla invece una volta alla settimana in privato con un interprete.
E quando sentiamo Michkov dire che imparare l’inglese è la sua più grande difficoltà in questo momento, pensiamo che potrebbe volerci ancora un po’ di tempo prima di trovare una soluzione migliore a questo problema.
Spero che il canadese prenda nota di tutto questo in vista dell’arrivo di Ivan Demidov, che rischia di trovarsi ad affrontare una situazione simile anche se capisce l’inglese un po’ meglio di Michkov. Perché se nel baseball è una situazione tollerata per via del ritmo del gioco, nell’hockey è una storia diversa, dove tutto va veloce.
A raffica
– Lane Hutson guadagna fiducia.
– Kirill Kaprizov sur la touche.
– Il lavoro di Nicolas Roy è riconosciuto dai suoi colleghi.
– Questo è un buon punto.
– Comunque.
-Oh sì?