Maverick Vinales ha recentemente scelto di lasciare l’Aprilia, per scambiare il suo ruolo di pilota ufficiale a Noale, per un posto nel team satellite di KTM, Tech3.
Una decisione sorprendente in quanto l’azienda intendeva prolungare lo spagnolo nel 2025. A lui poi sarebbe stato affiancato Jorge Martin, del Pramac Racing.
Prima dell’inizio del Gran Premio di Assen, il numero 12 ha riconsiderato la sua scelta di non prolungare con l’Aprilia. Se ammette di essersi trovato a suo agio a Noale, dove ha brillato anche quest’anno nel Gran Premio delle Americhe, Vinales ritiene che il progetto KTM fosse più allettante.
“Il motivo principale per cui me ne sono andato è che volevo seguire il mio istinto, ha confidato in una conferenza stampa nei Paesi Bassi. Secondo me è possibile sapere quali bici stanno per diventare migliori di altre. Seguendo questa logica, ho ritenuto che stavo facendo la scelta giusta.
Conosco me stesso e so di cosa sono capace. L’ho dimostrato ad Austin, lui continua. Mi sono preso il tempo necessario perché volevo vedere se potevo riprodurre una performance del genere prima di prendere una decisione. Ci ho pensato attentamente. Penso che questa decisione sia stata la migliore che potessi prendere per costruire un progetto a lungo termine. »
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Un altro pilota nel paddock ha approfittato di questa partenza per tentare la fortuna con nuovi colori. Sarà quindi Marco Bezzecchi ad ereditare il secondo manubrio ufficiale Aprilia il prossimo anno. Da parte sua, la scelta era più ovvia.
Attualmente in difficoltà con la VR46, pur non disponendo dell’ultima versione della Desmosedici GP, l’italiano saluterà il team che gli ha permesso di debuttare nella categoria regina per centrare i suoi obiettivi.
“Il sogno di ogni pilota è diventare un pilota ufficiale e io non ho fatto eccezione. Da quando sono arrivato in MotoGP ho avuto l’ambizione di entrare in un team ufficiale e rappresentarlo. In Aprilia si è presentata l’occasione e penso che sia stata la scelta migliore che potessi fare” aggiunge Bezzecchi ad Assen.
