Euro 2024: Le due teorie della squadra francese

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Didier Deschamps è apparso molto rilassato dopo l’1-1 subito dalla Francia.

AFP

Se osiamo dire che la squadra francese ha fallito nella sua missione di arrivare prima nel girone di Euro 2024, saremmo presi per pazzi. Almeno agli occhi di un uomo: Didier Deschamps. Sconcertante.

Martedì, dopo l’1-1 subito dai Blues contro la Polonia, il tecnico francese è apparso rilassato come raramente. La piccola allusione ai numerosi concorsi già vissuti da un giornalista esperto, una battuta sul suo livello di inglese, una minimizzazione totale del momento. Come se non ci fosse nulla di realmente rilevante da dire su quanto mostrato finora dalla Francia. “Siamo dove volevamo essere”, ha detto.

Agli ottavi di finale di Euro 2024, dunque, e comunque come. La Francia ha segnato solo due gol in tre partite (un autogol e un rigore), è finita alle spalle dell’Austria ed è stata spedita nella metà peggiore del tavolo finale, quella dove c’erano già Portogallo, Spagna e Germania. E quindi va tutto bene. O.

Allo stato attuale, le ipotesi che sembrano reggere sono due: o la squadra francese è su una rotta ideale, oppure la macchina imperturbabile, quella che finisce sempre per portarla in finale, si è inceppata.

La teoria del percorso ideale

Didier Deschamps sembrava così rilassato e persuasivo che si sarebbe tentati di credere alla prima ipotesi. Stralci di una conferenza stampa un po’ lunare, visto il momento: “Non sono affatto deluso, sinceramente. Abbiamo fatto la cosa giusta. Certo ci sono stati momenti in cui è mancata la precisione, ma c’era un grande portiere opposto”; oppure: “Sarei preoccupato se non creassimo occasioni. Ma li creiamo per noi stessi.

Devi dargli questo credito. Non è questo che manca. Kylian Mbappé, ad esempio, martedì ha tirato sei volte in porta. Le posizioni non erano sempre ideali, ma le opportunità esistevano. Questo è già avvenuto contro l’Austria e, soprattutto, contro i Paesi Bassi.

E poi, soprattutto, la Francia è qualificata ed è sempre stata una squadra formidabile nella fase finale. Con Didier Deschamps in testa, è caduto solo due volte prima della finale: contro la Germania, che sarebbe stata campione del mondo ai quarti nel 2014, e contro la Svizzera agli ottavi dell’ultimo Europeo.

“Inizia una nuova competizione”

“È una nuova competizione che inizia”, ha ripetuto Deschamps, che sa di cosa parla. E ha aggiunto: “Ci saranno solo grandi squadre, con partite decisive, ma in ogni torneo è così”. Possiamo stimare che fosse meglio schierarsi dalla parte della Svizzera e dell’Italia, e probabilmente del Belgio e dell’Inghilterra, ma è anche vero che la Francia non ha mai saputo sfruttare appieno le montagne di avversari che poteva affrontare.

Kylian Mbappé ci ha provato martedì contro la Polonia, ma ha segnato solo un rigore.

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Il percorso verso la finale prevede sempre grandi duelli. Senza dubbio la Francia è preparata a questo meglio di chiunque altro e le conviene eliminare più rapidamente gli avversari pericolosi dal suo cammino. Abbiamo il diritto di immaginare che riacquisterà la sua freddezza al momento giusto. Magari ai quarti contro il Portogallo, poi in semifinale contro la Germania o la Spagna.

Questa è la visione positiva. È legittimo, perché la Francia è perfettamente in grado di vincere in questo modo. E poi, nella storia recente, anche il cammino del Portogallo nel 2016 è iniziato con difficoltà, con il risultato che sappiamo. Anche se Cristiano Ronaldo e compagni avevano beneficiato di un quadro più favorevole. O.

E se la macchina fosse rotta?

Ma è comunque difficile non prendere in considerazione l’altra ipotesi. E se la squadra francese fosse “rotta”? E se il problema fosse più profondo? Che l’inefficacia offensiva sia soprattutto il sintomo di un approccio un po’ arrugginito e che la Francia non possa più accontentarsi di essere solida e contrastare l’avversario, perché è realistica?

Capire: la Francia crea occasioni, è vero, ma questo si basa più sulle qualità individuali di alcuni suoi giocatori che su un’animazione offensiva consolidata. E forse in questo Europeo le squadre migliori sono quelle che hanno le idee ben consolidate su cosa fare con il pallone. In altre parole, è meglio essere Spagna, Germania o Portogallo piuttosto che Francia o Inghilterra. In termini di gol segnati, si vede.

In altre parole: non è perché Didier Deschamps giura sempre sul risultato che finirà necessariamente per volgere a suo favore. Questo è forse anche il senso della storia. Anche se con gli azzurri bisogna stare sempre attenti a non pregiudicare il futuro.

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