Nominano la persona responsabile del conflitto tra Theate e Faes

Nominano la persona responsabile del conflitto tra Theate e Faes
Nominano la persona responsabile del conflitto tra Theate e Faes
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Giovedì sera, i Red Devils hanno vissuto una serata difficile, perdendo 1-0 contro l’Italia dopo una prestazione deludente. Questa scarsa prestazione ha esacerbato le tensioni all’interno del gruppo. Così scoppiò un serio alterco tra Wout Faes e Arthur Theate.

Un disaccordo difensivo costoso

L’incidente è avvenuto nel secondo tempo. Dopo un preciso cross di Nicolò Barella, Giovanni Di Lorenzo si ritrova libero sul primo palo per tentare un colpo di testa. Fortunatamente per i belgi, il suo tentativo va a vuoto, ma la difesa dei Diavoli gioca chiaramente con il fuoco.

Faes e Theate si oppongono

Wout Faes non ha nascosto il suo disappunto, criticando Theate per aver lasciato troppo spazio. Bravo però il giocatore dell’Eintracht Francoforte a coprire la prima zona. Toccava più a Faes tenere Di Lorenzo più vicino.

In risposta alle critiche di Faes, Theate ha ritenuto inappropriata la reazione del suo compagno di squadra. Si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla. Koen Casteels e Amadou Onana hanno rapidamente separato i due giocatori per calmare la situazione.

Reazioni considerate immature

Dopo la partita, secondo quanto riferito, l’incidente si è risolto rapidamente. Tuttavia, questo tipo di episodio non è l’ideale per la coesione della squadra. Toby Alderweireld, nel suo ruolo di analista, ha indicato in Faes il principale colpevole, opinione condivisa da Philippe Albert.

“Theate non era mal posizionato, a differenza di Faes, che in questa situazione non avrebbe dovuto difendere a zona. Come spesso accade, Faes reagisce con grandi gesti quando ha torto, pensando che questo potrebbe esonerarlo”, ha detto Albert in SudPresse.

Un disagio persistente nel gruppo

Albert ammette che Theate avrebbe potuto gestire meglio l’incidente, ma mette in prospettiva l’importanza di questo confronto. “Per me, stiamo facendo troppo per poco. È un comportamento infantile. Ma illustra chiaramente il disagio che regna dopo l’euro. Nessuno mi farà credere il contrario”, ha concluso.

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