« Quando pratichi il rugby fin da bambino, è ovviamente speciale iniziare contro queste famose maglie nerespiega Accoceberry. Forse all’epoca ancora di più, perché i Neri non perdevano mai. Quando li hai visti nella vita reale, è stato magico. Eravamo doppiamente orgogliosi di affrontarli e di indossare questa maglia azzurra, l’altro Santo Graal per noi. È un bellissimo episodio di una vita. » Ovviamente ancora di più quando si tratta di una finale di Coppa del Mondo, persa anche di poco (8-7), come per il numero 9 Jean-Marc Doussain, entrato in campo al 76′ il 23 ottobre 2011 ad Auckland. “A quel tempo, i neri marciavano su tuttiracconta l’uomo che ha affrontato lo stesso avversario nelle sue tre selezioni successive nel 2013. L’ho preso come un’opportunità e un sogno. Non è fine a se stesso per una carriera, ma è comunque significativo. Ma il primo va bene solo se lo vinci e non ne prendi 40”.
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