Con una serie di vittorie consecutive, penso che il canadese meriti un abbonamento positivo oggi.
Al centro di questa stagione interrotta prima di raggiungere le 20 partite ci sono alcuni punti interessanti e degni di nota.
Il capitano Nick Suzuki produce, Cole Caufield segna gol alla velocità che i fan più ottimisti avevano previsto.
In questi due ragazzi abbiamo due valori sicuri su cui il canadese potrà contare per tante stagioni. Accettiamo che si addormentino per qualche partita di tanto in tanto. Sappiamo dal 2021 che, quando la posta in gioco sarà alta, risponderanno.
Oltre agli ottimi Suzuki e Caufield, emerge il più gracile di tutti: Lane Hutson. Questa è la storia più bella della stagione canadese 2024-2025… di gran lunga!
Dire che Lane è un giocatore speciale riassume il pensiero diffuso tra gli osservatori ai quattro angoli della National Hockey League. Questo è l’archetipo dell’eufemismo. In effetti, non è un qualificatore abbastanza forte. Hutson, le sue spalle lampeggiano a sinistra, i suoi fianchi girano a destra. Confonde l’avversario. È la prospettiva più brillante ad aver indossato la maglia canadese dai tempi di Matusalemme.
Hutson sta confondendo gli ultimi scettici, certi dinosauri per i quali un difensore deve assolutamente misurare 6’2″ e pesare almeno 215 libbre ed essere in grado di svitare la testa di un ragazzo che entra nel suo territorio.
Il gioco dei confronti è spesso rischioso. Nel caso di Hutson, gli analisti propongono nella discussione Cale Makar, Quinn Hughes e Adam Fox. Difensori dalla dimensione offensiva con fisici più snelli.
Caufield devia il tiro di Lane Hutson –
Su un campione di 18 partite, abbiamo potuto vedere Hutson in ogni situazione possibile. A volte entrando nell’angolo con prepotenti come Tom Wilson ed esce indenne con il possesso del disco, a volte unendosi all’attacco per creare un’opportunità da gol, a volte difendendo bloccando i tiri e tagliando i passaggi prima di un uomo o talvolta, ma non abbastanza spesso, conducendo il vantaggio numerico della seconda ondata.
È vero che Lane non ha ancora segnato la sua prima carriera nel circuito di Bettman, ma la sua collezione di 12 punti in 18 partite lo colloca davanti a Fox, un piccolo punto dietro Hughes e sei dietro Makar che è un giocatore generazionale, un Bobby Orr tempi moderni.
Mi piace vedere Hutson solo un punto dietro Hughes dopo 18 partite in carriera, perché quest’ultimo stava lavorando quasi un minuto in più a partita sulla prima ondata del power play quando è arrivato a Vancouver. Per il momento Lane resta condannato a produrre Armia, Gallagher e altri Heineman in una seconda ondata. Tuttavia, sostengo che il suo gioco difensivo sia già significativamente superiore a quello di Hughes.
Del gruppo di quattro sopra menzionato, Hutson è quello che in assoluto gioca più minuti e mostra il differenziale peggiore, due statistiche direttamente collegate alla debolezza della squadra per cui gioca.
I 12 assist di Hutson in 18 partite lo collocano al settimo posto nella storia del campionato in una lista che include ragazzi come Larry Murphy, Phil Housley, Gary Suter, Brian Leetch e ovviamente Cale Makar e Quinn Hughes.
Lane Hutson rappresenta un valore inestimabile per l’organizzazione Canadiens. Il fulcro di una prima coppia ancora da definire e di una prima ondata di power play che grazie a lui farà orrore ancora a lungo. Fino ad allora, gli manca solo un minuto di qualità a partita per candidarsi al Calder Trophy come debuttante dell’anno della NHL.
Secondo me, Hutson può battere ragazzi come Michkov, Stankoven o Macklin Celebrini. Lo farà se Martin gli offrirà l’opportunità di diventare il regista della prima ondata di attacchi di cinque uomini contro gli Hab. Affinché ciò accada, l’organizzazione deve accettare di vedere diminuire il valore di Mike Matheson, il che è lungi dall’essere un affare fatto.