L’arrivo dell’ex uomo forte dell’FC Bruges in una posizione chiave all’interno della Federazione, nonostante il suo passato sulfureo, solleva interrogativi.
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Vice capo della divisione sportiva e capo dell’unità calcio
Di Frédéric LarsimontPubblicato il 11.11.2024 alle 18:16
Tempo di lettura: 2 minuti
Sauf improbabile dietrofront, secondo l’espressione usata dal gergo calcistico per proteggersi da un rastrello di informazioni a volte capricciose, Vincent Mannaert diventerà questo martedì il nuovo direttore tecnico nazionale delle squadre maschili dell’Unione belga. Al di là delle polemiche che la sua restrizione di funzioni molto legata al genere susciterà inevitabilmente nel contesto dell’inclusione del calcio femminile nel cuore della struttura piramidale dei programmi di sviluppo della Fed, l’identità del successore di Franky Vercauteren non può ovviamente lasciare indifferenti.
È quindi impossibile non constatare il disagio provocato dal moltiplicarsi di questi casi, uno più spinoso dell’altro sul piano etico.
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