Ligue 1 – Cheikh Gueye, allenatore: “Teungueth è stata la squadra più costante negli ultimi sei mesi”

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Cheikh Gueye, allenatore del Teungueth FC, condivide le sue emozioni dopo la storica vittoria in Ligue 1 al microfono di Wiwsport. Nonostante le sfide incontrate, compresa la perdita di giocatori chiave, il tecnico senegalese evidenzia la solidarietà e la coesione all’interno della sua squadra, evidenziando l’assenza di singole stelle. Insiste sull’importanza della mente nel loro viaggio trionfale verso il titolo.

Coach, finalmente sei campione, quali sono le tue impressioni?

Teungueth è stata la squadra più costante negli ultimi 6 mesi e penso che dobbiamo ringraziare il presidente per averci messo a disposizione i mezzi necessari per arrivare a questo punto. Vorrei ringraziare anche tutto il mio staff, senza di loro non sono niente, così come tutte le popolazioni di Rufisque, Casamance, Pikine, Fatick e altrove che ci hanno sostenuto. Una menzione speciale ai miei amici d’infanzia che mi hanno accompagnato, e una menzione speciale anche alla mia famiglia. Sapete, questo lavoro è molto difficile, a volte dico che un allenatore non può ingrassare; Penso che negli ultimi 2 mesi ho perso dai 6 ai 7 chili. Ma questo è il prezzo da pagare perché questa popolazione sia felice. Ogni volta che torno a casa mi dico che questo popolo, il loro orgoglio, poggia sulle nostre spalle. Oggi, qualunque cosa si dica, dobbiamo ringraziare il buon Dio, perché possiamo essere buoni e non vincere, oppure non essere buoni e vincere. Oggi siamo stati bravi e abbiamo vinto, e penso che dobbiamo ringraziare il buon Dio per questo. È Dio che dona. Lo ringrazieremo a dovere e rimarremo umili, perché la stagione non è ancora finita. C’è ancora la Coppa del Senegal da giocare. Difficile intervenire oggi perché siamo estremamente soddisfatti del lavoro svolto.

La stagione è stata lunga, con i suoi alti e bassi. Come hai gestito tutto questo?

Un buon allenatore non deve solo fornire prestazioni tecniche, fisiche e tattiche, ma anche mentali. Teungueth ha vissuto sconfitte molto difficili, come quella (4-3) in casa contro il Guédiawaye. Se non avessimo avuto le risorse mentali necessarie non saremmo riusciti a rialzarci. Abbiamo perso anche contro Pikine, una partita molto difficile. Ieri, per preparare questa partita, vorrei ringraziare Cheikh Fall, che ha aiutato la nostra squadra tecnica, nonché un professore di psicologia, che ieri ha dedicato un’ora a fare una sessione di mental coaching con i giocatori. Questo dimostra quanto bisogna essere mentalmente forti per avere successo, dato che i nostri avversari erano spesso tosti. Per arrivarci abbiamo dovuto combattere. Dobbiamo anche congratularci con i nostri avversari, tra cui Jaraaf, Dakar SC e tutte le altre squadre. Senza di loro non saremmo competitivi. Oggi Teungueth è stato competitivo perché avevamo Jaraaf alle spalle. Penso che dovremmo congratularci con queste squadre e con i loro presidenti. Forse l’anno prossimo saranno campioni. Rimaniamo umili.

A che punto della stagione hai capito che giocarsi il titolo era possibile?

Dalla partita contro il Sonacos, quando abbiamo vinto. Avevamo detto che non dovevamo perdere questa partita. Anche contro Casa Sport è stato lo stesso. Ma sapevamo benissimo che contro Jaraaf sarebbe stato molto difficile vincere. Contro l’AS Pikine, una squadra che non gioca nulla ma che è difficile da battere, e sapevamo anche che anche oggi contro il Génération Foot non sarebbe stato facile. Da quando abbiamo vinto contro il Sonacos, perché prima di giocare contro il Sonacos è stata una partita decisiva. Quindi vincere contro il Sonacos, vincere contro Casa Sports, sono partite decisive per vincere il titolo.

Non è stato facile, soprattutto dopo aver perso due dei tuoi migliori giocatori a metà stagione?

Anche questo è uno sport di squadra, perché quando abbiamo perso Mbaye Jacques e Pa Oumar, non era affatto ovvio, né da parte del presidente né da parte mia. Ma Teungueth non ha stelle, questa squadra non ha stelle. Oggi sono solito dire che nessun giocatore è fondamentale, nessun giocatore è più importante della squadra. Dobbiamo fare i complimenti anche a questi giocatori che se ne sono andati, perché erano con noi nella prima fase e grazie a loro abbiamo vinto queste partite.

wiwsport.com

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