“Sono felice che sia salito sul mio rovescio”, Gasquet ripensa al suo pazzesco match point

“Sono felice che sia salito sul mio rovescio”, Gasquet ripensa al suo pazzesco match point
“Sono felice che sia salito sul mio rovescio”, Gasquet ripensa al suo pazzesco match point
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Dal nostro inviato speciale,

Nella mia memoria di seguace di Richard, o anche di biografo non ufficiale con questo livello quasi malsano di conoscenza della sua carriera quando non si è familiari, non lo avevamo mai visto così commosso. La lacrima era lì, impaziente, pronta a scorrere, durante una standing ovation di Lenglen per davvero. Lo stesso Gasquet non poteva crederci. 3h23 di gioco contro Borna Coric, ex 12esimo al mondo che lo ha ringiovanito di dieci anni, senza mai indebolirsi fisicamente. 46 tiri vincenti contro 28 errori non forzati, statistiche mutanti, prima del colpo, un rovescio passante firmato dalla casa Gasquet dal 1812, rapidamente interrogato dall’artista:

“Questo tiro è di grande sollievo perché sul 5-5 e siamo al quarto set… sono felice che salga sul mio rovescio, so che è lì che posso passarlo. È una mossa che faccio spesso. Non è il primo punto della partita, c’è un po’ di stanchezza, so di avere una grande occasione per farla, lo scivolo perfettamente”. »

Lenglen, dapprima gentilmente incoraggiante, si era sciolto da tempo, come penetrato dallo stordimento del francese, spinto da un clan più rumoroso del cortile di una scuola un lunedì mattina. Questo perché spesso non abbiamo l’opportunità, nella vita, di ringiovanire senza pagare. Richtie aveva di nuovo 18 anni e colpiva forte come un uomo, da entrambe le estremità del campo.

“Il cortometraggio che mi trasporta di più”

Niente a che vedere con la vecchia gloria che a fine gara ora deve faticare per entrare nei tornei. Ma quello che è successo davanti ai nostri occhi stupiti mio Riccardo, dacci una spiegazione razionale:

“Il pubblico è stato molto entusiasta, mi ha trascinato dall’inizio alla fine. Questo corto è favoloso per questo. Il pubblico è vicino al campo, è il campo che mi trasporta di più. Ho avuto delle partite fantastiche”. A volte straziante, comunque. Nel nostro pantheon personale, sorge lì la sconfitta di Dante contro Wawrinka nel 2013 nello stesso luogo. Ma questa volta non c’è nessuna rimonta da digerire sulla via del ritorno, complice una condizione fisica francamente insospettabile per chi guarda con la coda dell’occhio il Biterrois in questa stagione.

“Ho lavorato bene, ho cercato di rimettermi in forma, ho giocato una trentina di partite da inizio stagione, queste due cose insieme fanno sì che possa resistere meglio rispetto allo scorso anno. Sono più leggero. Ho provato a prendere un preparatore fisico, ho giocato partite difficili all’Aix, alla Roma, ovviamente questo ti aiuta. È una bella sorpresa per me vincere partite del genere dopo 3 ore e 30 minuti sulla terra, è bello”. »

Niente Lenglen al secondo turno

A dire il vero ci siamo sorpresi di non impensierirci nemmeno nel break di 3-2 di Coric nel terzo. L’indicatore del serbatoio era asciutto da molto tempo, ma Richard è come un vecchio macinino che ha una seconda vita in Africa. L’ago non si è mosso per molto tempo e il chilometraggio non significa più nulla. In quale stato di dolore si sveglierà tra due giorni il nostro antenato preferito per sfidare, con ogni probabilità, il robot poliziotto italiano Janick Sinner e i suoi schiaffi di diritto che scorterebbero una capra?

Potrebbe pungere, ma forse Ricciardo Piatti, il suo ex allenatore che da tempo sostiene l’ascesa del 2° giocatore al mondo, saprà svelare con discrezione alcuni segreti: “Non so se i consigli di Piatti basteranno contro Sinner. Sarà il favorito, ma contro di lui ho disputato due grandi partite. Spero di giocare bene e sarà una festa per me al Central”. Oh sì, non te l’avevamo detto. Sinner che giocherà lunedì sul Lenglen, avrà necessariamente diritto al campo dei grandi nel prossimo turno. Imbarcare a poppa.

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