“lieto fine” per Mbappé, la festa rovinata dai selvaggi… Preferiti e graffi

“lieto fine” per Mbappé, la festa rovinata dai selvaggi… Preferiti e graffi
“lieto fine” per Mbappé, la festa rovinata dai selvaggi… Preferiti e graffi
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DECRITTO – Al di là del risultato finale, scoprite cosa ha catturato l’attenzione del nostro inviato speciale sabato a Villeneuve d’Ascq, in occasione della finale della Coupe de France.

PREFERITI

Gioia parigina

Dobbiamo ricordare il clima deleterio che regnava nella capitale l’anno scorso e allo stesso tempo apprezzare la gioia parigina dopo questa vittoria nella finale della Coupe de France contro il Lione (2-1), sabato a Lille. Giocatori e dirigenti insultati sotto le finestre della Factory, spedizione davanti a casa di Neymar, festeggiato il titolo di campione francese… fuori dal Parco dei Principi… Divorzio. Un anno dopo, la famiglia del PSG è di nuovo unita, pronta ad andare avanti mano nella mano. I tifosi parigini non hanno aspettato la vittoria di sabato per ricucire i conti con i loro beniamini, loro che hanno visto che il club, la squadra, durante la stagione, hanno cambiato marcia. Alla fine, l’annata 2023-24 del PSG non è stata perfetta, tutt’altro, ma ha realizzato la tripletta nel panorama nazionale e ha raggiunto le semifinali di Champions League. L’eliminazione contro il Dortmund resterà il punto nero… Sabato è tempo di gioia.

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Un “lieto fine” per Mbappé

Dopo “una stagione difficile”Come ha indicato Luis Enrique, Kylian Mbappé ha giocato sabato la sua ultima partita al PSG. Nessun gol 257esimo per lui, che si è distinto per goffaggine e scarsa precisione contro l’OL, ma un ultimo trofeo prima della partenza. “Speciale? Sì, molto speciale, siamo molto felici. E’ una competizione a cui teniamo molto, siamo i detentori del record (15 titoli, ndr). Volevamo continuare ad aumentare il nostro vantaggio. E’ una grande emozione per i tifosi, la società, i giocatori… Ci ha fatto bene, ed è certo che finire in finale, in un trofeo, non c’è niente di meglio. Fa molto bene”ha apprezzato l’interessato, che “andarsene a testa alta”. “C’era nostalgia, emozione… Onestamente, è bello perché ho sempre fatto il punto su dove mi trovavo, nei momenti belli e in quelli brutti. Giocare per il PSG è unico. Tutto quello che ho avuto qui, non lo sperimenterò più da nessun’altra parte. Ma sperimenterò qualcos’altro. Sono sicuro che anche le altre cose saranno magiche”. Ciao artista.

Uno stadio che si scioglie

I sostenitori di entrambe le parti hanno dato il massimo. Atmosfera infuocata nei corridoi dello stadio Pierre-Mauroy. Dall’inizio alla fine, le canzoni parigine e lionesi hanno allietato questa serata. E proprio come si è svolta la partita, l’atmosfera si è alzata di un livello dopo il gol del Lione nel secondo tempo, il gol della speranza, quello che ha riacceso la suspense. Sfortunatamente, questo non è ciò che ricorderemo quando si tratta di sostenitori (vedi sotto)…

COLPI DI ARTIGLI

I selvaggi rovinano la festa

“È triste che nel calcio si sia arrivati ​​a questo… Avrebbe potuto essere una grande festa per tutti, senza questi autobus bruciati…” Firmato Alexandre Lacazette, che ha riassunto il tutto. Violenti scontri si sono verificati nel tardo pomeriggio di sabato sull’autostrada A1, tra i tifosi del Lione e del Parigi. È accertato che i tifosi dei Gones hanno attaccato i loro colleghi del PSG. Ma per combattere bisogna essere in due… Qui non si tratta di incontri o imboscate. I tifosi del Lione non avrebbero dovuto essere lì in quel momento. L’inchiesta rivelerà perché i suddetti tifosi dei Gones sono stati deviati sul percorso di quelli del PSG, mentre i due cortei erano sotto scorta della polizia. Una cosa è certa: a 60 giorni dalle Olimpiadi e dopo mesi e anni difficili sugli spalti francesi, è una pubblicità terribile per il calcio e lo sport. “Mi dispiace davvero per quello che è successo, mi rammarico per ogni violenza giustificata sul retro del calcio. Dobbiamo sradicare questo tipo di violenza”, giura Luis Enrique. Più facile a dirsi che a farsi…

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L’enigma Cherki

Pierre Sage ha lanciato in particolare Rayan Cherki per trattenere la palla. Perse. Il giovane promettente del Lione è stato mangiato vivo da Nuno Mendes nei duelli e quindi non è esistito in attacco. E siccome in difesa non è a suo agio, la sua prestazione non sarà ricordata… Certo, Cherki è pieno di talento. Ma ai massimi livelli, questo non basta. E sabato sera non è bastato. Un’altra volta. Il futuro dirà se l’interessato potrà avere il suo portatovagliolo al tavolo dei grandi giocatori o a quello dei talenti sprecati. Finora il bicchiere è mezzo vuoto.

Rayan Cherki sabato sera contro Bradley Bracola.
FRANCO FIFE/AFP

Lione, ritardo nell’accensione

“Il nostro primo periodo non è stato degno dell’evento”, giura Pierre Sage. Appena. L’OL ha preso l’iniziativa come raramente nelle ultime settimane durante il primo atto. Soffocati dal contropressing parigino, spesso perdevano palla molto velocemente dopo averla recuperata, senza riuscire a respirare. Alla fine tornano negli spogliatoi con due gol di svantaggio. Non era caro pagare… Per fortuna dell’OL, grandi parate hanno fatto Lucas Perri, lui che non è biancoblu sui due gol parigini. I residenti del Rodano alzano l’asticella nella ripresa e fanno tremare (un po’) anche i parigini dopo il gol su calcio d’angolo di Jake O’Brien. Gigio Donnarumma è riuscito addirittura ad evitare il 2-2 con una parata eccezionale. Alla fine, il Parigi ha meritato pienamente la sua vittoria e la sua Coupe de France contro i lionesi che rimpiangeranno a lungo di aver iniziato la partita all’inizio del secondo tempo.

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