Malamine Efekele: “Ho un nome e un cognome, non sono Kylian”

Malamine Efekele: “Ho un nome e un cognome, non sono Kylian”
Malamine Efekele: “Ho un nome e un cognome, non sono Kylian”
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Domenica il Cercle Bruges concluderà la sua stagione giocando l’ultimo derby stagionale contro il Club Bruges. Malamine Efekele, 19 anni, non potrà partecipare a questo incontro finale a causa di uno strappo al tendine del ginocchio. Le sue statistiche si fermeranno quindi a dieci partite giocate e un gol nella prima metà di stagione con i professionisti.

In attesa di saperne di più sul suo futuro, l’ex giocatore di Bondy fa il punto e torna sui paragoni con Kylian Mbappé. Come lui, è stato addestrato a Bondy. Come lui, si è allenato all’AS Monaco. Il suo fisico, la sua voce, il suo modo di esprimersi a volte possono seminare dubbi, ma Malamine Efekele desidera soprattutto portare avanti la sua carriera senza la pressione legata a questo confronto.

“Come valuti la tua stagione?
Abbastanza bene, ho minuti, mi sento bene. Ho ex compagni di squadra che sono lì (Thomas Didillon, Jordan Semedo, Félix Lemaréchal, in prestito dal Monaco), l’integrazione è andata bene. E’ come lo immaginavo. Vogliamo sempre giocare di più, ma non ho lamentele.

“Dopo ho capito (il paragone con Mbappé), veniamo dalla stessa città, suo padre era il mio allenatore, siamo vicini, ma non trovo che il paragone sia valido”

Cosa hai scoperto?
Il mondo professionale. Ed è enorme. Non abbiamo tempo per fare quello che vogliamo in campo, c’è molta più intensità e nelle transizioni le cose vanno molto velocemente. Facciamo anche molti più sforzi. Ma sto imparando, sto progredendo. Se fossi rimasto non avrei potuto farlo a Monaco perché allenarsi è bello, ma bisogna giocare.

Come è nato il tuo prestito al Cercle?
Sono andato a trovare l’allenatore perché ero un po’ deluso di non essere stato premiato. Ho parlato con lui e ha accettato il prestito. Ora vedremo quando tornerò con la capolista. Ne discuteremo e vedremo le proposte.

Fin da piccolo sei stato paragonato a Mbappé… come hai vissuto questa cosa?
All’inizio ho visto questo paragone quando ero a casa a Bondy. Mi ha dato un po’ fastidio quando sono arrivato a Monaco perché mi è stato chiesto di fare Kylian. Ma Kylian è Kylian. E’ un alieno. Io sono solo un giovane che cerca di andare avanti passo dopo passo. Non ci dovrebbero essere paragoni perché bisogna andare poco a poco. Poi capisco, veniamo dalla stessa città, suo padre era il mio allenatore, siamo legati, ma non trovo che il paragone sia valido. A 18 anni (19 in realtà)Kylian era campione del mondo.

È stato un peso per te?
No, ma mi ha irritato un po’. Ogni volta dovevo dire che non ero Mbappé, ma Malamine. Ho un nome e un cognome. Avevo bisogno di tempo per capire come funziona il mondo professionale. Sono maturato, so che ho bisogno di un passo avanti. »

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