Europa League | OM-Atalanta | Atalanta: e adesso, vincere

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Possiamo stancarci dei complimenti? In questo modo, al volo, tenderemmo comunque a rispondere no. In definitiva, chi rifiuterebbe una parola dolce, solo per adulare il proprio ego e soddisfare il proprio bisogno di riconoscimento? Abituato a riceverne tante negli ultimi anni, Gian Piero Gasperini non si lamenta mai. Ma l’allenatore dell’Atalanta Bergamo, eletto miglior tecnico della stagione 2018-2019 e ben consapevole dell’enorme lavoro svolto all’interno del club bergamasco fin dal suo incarico nel 2016, sarebbe probabilmente pronto a sacrificarne buona parte pur di averlo, in scambio, il suo primo trofeo.

Perché sì, se la Dea è diventata nel tempo un riferimento, sia per il suo modello economico che per il suo modo di lavorare, reclutare e pianificare, la bacheca dei trofei continua a prendere polvere. Dalla stagione 1962-1963 e da una Coppa Italia vinta contro il Torino, nessuno ha più dovuto aprirla. Un’anomalia che a Bergamo tutti vorrebbero correggere.

Per tutti questi anni di lavoro Atalanta e Gasperini meritano questo traguardostima l’ex attaccante del Club Simone Tiribocchi, oggi consulente di Mediaset. È un club che ha dimostrato, negli ultimi dieci anni, di essere diventato una realtà importante in Serie A. È un qualcosa in più che fa necessariamente piacere per un club come l’AtalantaUna constatazione chiara e reale. Come dimenticare che la banda Gasperini si è classificata, per tre stagioni consecutive (2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021), al terzo posto in campionato, il miglior risultato della sua storia? E ogni volta – seppure in esercizi diversi – davanti a tutte le big come Juve, Napoli, Roma, Lazio, Milan o anche Inter ‘anche in Italia.

Chiediamo ad esempio il PSG, arrivato a un minuto dall’eliminazione nei quarti di finale di Champions League durante la “Final 8” (a causa del Covid-19) del 2020 a Lisbona. O più recentemente al Liverpool e a Jürgen Klopp, schiaffeggiato ad Anfield (0-3) l’11 aprile nell’andata dei quarti di finale di Europa League, prima di essere eliminato la settimana successiva nonostante una vittoria (0-1) in Lombardia. “Abbiamo raggiunto questa fantastica qualificazione grazie ad una prestazione incredibile, dimostrando unità di squadra e voglia di raggiungere l’obiettivoha accolto Gasperini. Sono davvero orgoglioso e felice per questi giocatori, perché quando una squadra si comporta così vuol dire che è stato fatto un buon lavoro. E questo significa che prima di essere ottimi giocatori, sono persone di grande affidabilità. Quindi sono doppiamente feliceL’indomani gran parte dei media italiani osserveranno una prestazione “storica” ​​dei nerazzurri. Ancora una.

Cambio di proprietà, nessun progetto

Nella corsa per un posto in Champions League in Serie A, l’Atalanta si è qualificata alla terza finale di Coppa Italia della sua storia superando mercoledì la Fiorentina (4-1) nella semifinale di ritorno (0-1 all’andata). . Ci vediamo il prossimo 15 maggio allo Stadio Olimpico di Roma, dove incontrerà la Juventus per la rivincita della finale persa (2-1) nel 2021. Sette giorni dopo, in programma anche quella di Europa League. E la Dea intende esserci, a patto, ovviamente, di liberarsi prima dell’OM. Due finali in una settimana sarebbero una cosa inaudita a Bergamo. “Penso che sia nel DNA di questo clubha confidato Tullio Gritti, assistente di Gasperini, dopo la vittoria contro la Fiorentina in Coppa Italia. Non ci siamo mai posti un unico obiettivo. Stiamo ancora correndo su tre fronti. I giocatori sono eccezionali, pensiamo che diano sempre il massimo e poi, la partita successiva, fanno ancora meglio.”

L’Atalanta festeggia la vittoria contro il Liverpool

Credito: Getty Images

Le stagioni possono passare, così come i giocatori, ma questo club fondato nel 1907 è sempre riuscito a mantenere le sue prestazioni nelle ultime stagioni. Diciamolo chiaro, il fiume non è sempre stato calmo. Giovanni Sartori, manager emerito e fondamentale nella costruzione del progetto, ha fatto le valigie nel maggio 2022 per approdare a Bologna, dove si sta comportando altrettanto bene. La colpa, in particolare, è di un rapporto diventato esecrabile con Gian Piero Gasperini. Anche la forza lavoro è cambiata, provocando logicamente un calo delle prestazioni (8° nel 2021-2022, 5° nel 2022-2023) e riaggiustamenti permanenti.

Il calcio di Gasperini richiede tempo, gli acquisti hanno sempre un certo tempo per adattarsi“, ha osservato il centrocampista e capitano Marten De Roon ai microfoni di Sky Italia. E anche alla guida del club non è più proprio la stessa cosa. Il 19 febbraio l’Atalanta è passata principalmente nelle mani di un gruppo di investitori guidati da l’americano Stephen Pagliuca, comproprietario della squadra NBA dei Boston Celtics e copresidente del fondo americano Bain Capital, il cui totale è stato stimato intorno ai 430 milioni di euro.

Far crescere la nostra squadra

La famiglia Percassi resta con il 45% delle azioni. Antonio Percassi e Luca Percassi mantengono così la carica di presidente e amministratore delegato. Stephen Pagliuca è stato nominato co-presidente. Questo arrivo, che non ha cambiato nulla nel progetto messo in atto, ha comunque permesso di portare nuova linfa e nuova liquidità, con l’obiettivo di dare una svolta all’intero ambiente. Parte del Gewiss Stadium, sede dell’Atalanta, è attualmente in fase di ristrutturazione. E nel calciomercato, dopo aver incassato più di 200 milioni di euro di cessioni negli ultimi anni, le grandi spese non sono più vietate. La scorsa estate Gianluca Scamacca sbarcò per 25 milioni di euro (più bonus). El Bilal Touré per una trentina circa. Prestito dal Milan, Charles De Ketelaere firmerà a titolo definitivo per oltre 20 milioni di euro.

Abbiamo colto l’occasione di vendere insieme alla mia famiglia, con l’obiettivo di far crescere la nostra squadra scegliendo di rimanere legati al Club, che in più di dieci anni abbiamo portato a risultati che forse nessuno si sarebbe aspettato da una squadra di provinciaha reagito Antonio Percassi al momento della cessione. L’Atalanta, nelle cui fila ho giocato negli anni ’60, è nel mio cuore così come nel cuore di migliaia di tifosi che la sostengono. Ci aspettano grandi sfide e sono convinto che le partnership con investitori così prestigiosi non faranno altro che accelerare la nostra traiettoria di crescita.”

“Tutto ciò che manca è un taglio.”

Riteniamo che la famiglia Percassi abbia costruito basi molto solide su cui lavorare insieme per un rafforzamento globale del brand, con l’obiettivo di favorire una maggiore diversificazione e crescita dei ricavi, consentendo al club di diventare sempre più competitivo su scala italiana e internazionale“, si congratulò allora Stefano Pagliuca. Manca solo la ciliegina sulla torta. O meglio il trofeo sul progetto.

Questo è ciò che terribilmente mancapotremmo leggere nelle colonne di La Gazzetta dello Sport GIOVEDÌ. Tutto il resto, l’Atalanta l’ha fatto: ha battuto chiunque, Liverpool compreso; costruire campioni da vendere e acquistare da altri; giocare a un calcio emozionante e convincente; guadagnare una considerazione inimmaginabile, anche a livello internazionale. Manca solo un trofeo (…) Chissà se questa volta è quello giusto. In Coppa Italia o, perché no, in Europa League”. O entrambe le cose contemporaneamente? “Vogliamo semplicemente vincere. Se battiamo il Liverpool, possiamo battere chiunque“, ha dichiarato entusiasta De Roon questa settimana. L’OM è stato avvisato.

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Gian Piero Gasperini, Atalanta, Serie A 2023-24

Credito: Getty Images

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