Troppo spesso le trasferte europee dell’Anderlecht vengono rovinate da delinquenti: siamo stufi!

Troppo spesso le trasferte europee dell’Anderlecht vengono rovinate da delinquenti: siamo stufi!
Troppo spesso le trasferte europee dell’Anderlecht vengono rovinate da delinquenti: siamo stufi!
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C’è stato un tempo in cui l’Anderlecht spaventava il resto d’Europa con le sue prestazioni in campo. Negli anni ’60, ’70 e ’80, Real Madrid e Barcellona furono eliminate due volte dallo Sporting e si qualificarono per un soffio tre volte. Da diversi anni, il declino sportivo dei Mauves è un tema che viene sollevato alla vigilia di ogni incontro europeo sui media avversari. Rensenbrink, Vercauteren, Lozano, Scifo: sono tutti citati come esempi di un passato glorioso.

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Un ragazzo di 16 anni è tornato in albergo

Proprio come al Villarreal, gli attuali giocatori hanno messo a tacere tutti i detrattori con una prestazione degna del record del tre volte campione d’Europa. L’Anderlecht merita di essere parlato del fantastico gol di destro di Leoni, della prestazione da Champions League di Mario Stroeykens o dell’impressionante battesimo del fuoco del giovane Tristan Degreef. Dobbiamo invece parlare di questa immagine dello Sporting, ancora una volta offuscata da una decina di delinquenti.

Questo venerdì mattina, all’aeroporto di Biarritz, abbiamo incontrato una famiglia il cui padre ha offerto al figlio sedicenne il suo primo viaggio all’Anderlecht, il club del suo cuore. Dopo mezz’ora di gioco, il bambino pregò il padre di tornare in albergo. Tremava tutto. Non ha visto i gol di Vazquez e Leoni.

Come gli animali a Guimaraes

Sono ormai 28 anni che seguo quasi tutte le partite europee dell’Anderlecht all’estero, ne ho giocate più di cento. La mia prima trasferta fu Guimaraes – Anderlecht (0-0) nell’ottobre 1996. Il ricordo principale che ho di quella sera è il modo quasi bestiale in cui i tifosi dello Sporting furono trattati dalla polizia portoghese. Poiché pioveva forte, i tifosi sono rimasti bloccati nelle tribune scoperte per più di un’ora e mezza dopo la partita. Chiunque osasse sussultare riceveva violenti colpi di manganello.

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Nel corso degli anni ho capito perché i tifosi venivano accolti come delinquenti. Che si tratti di Zagabria, Bilbao, Atene o più recentemente di Berna o del West Ham, una minoranza di loro approfitta di questi viaggi per cercare un confronto con lo zoccolo duro locale o per saccheggiare i caffè, distruggere i posti a sedere o i bagni nello stadio. Spesso sotto l’effetto di alcol o droghe, non si preoccupano del risultato dei loro colori.

Fate salire a bordo quelli incappucciati!

Roger Vanden Stock già gridava a gran voce che bisognava agire contro questi bulli che costavano molti soldi al club. Ma quasi 30 anni dopo, anche i divieti negli stadi in Belgio riescono ancora a diffondersi in Europa. Non è forse giunto il momento di vagliare nel dettaglio i tifosi che acquistano il biglietto? E interdire a vita chi – come alla Real Sociedad – rovina la festa a tutti? E non dovremmo catturare e punire tutti coloro che si nascondono dietro un cappuccio?

Wouter Vandenhaute è in una posizione peggiore di Vanden Stock per dichiarare guerra ai delinquenti. Roger era intoccabile, mentre l’attuale presidente è il primo a essere preso di mira dallo zoccolo duro quando i risultati non arrivano. Buona fortuna a lui nel trovare la soluzione miracolosa!

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