Anche nella Top 14, il club di Vannes Rugby rifiuta la follia della grandezza

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I Vannetai durante la sconfitta contro il Toulon Rugby club, nella quarta giornata di Top 14, sabato 28 settembre 2024. CLEMENT MAHOUDEAU/AFP

Arrivando al porto di Vannes, a due passi dal municipio, ci imbattiamo negli elementi d’arredo attesi: le frittelle e le altre crêpes nei piatti dei clienti del ristorante, i bicchieri pieni di sidro e i gabbiani che passeggiano tra le barche ormeggiate . Ma quando si alza la testa, i fari giganti tradiscono la presenza, un centinaio di metri più in là, di un elemento ancora più sorprendente in questo paesaggio: lo stadio Rabine e i suoi 11.865 posti.

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È qui che gioca il Vannes Rugby Club (RCV), recentemente promosso nella Top 14 e primo club bretone a collocare le sue scarpe nell’élite del rugby francese. E se il suo stadio è nascosto nel centro di Vannes, l’RCV parla in un modo raro per un nuovo arrivato. I marcatori apprezzano il silenzio cattedrale rispettato prima di ogni tiro, che contrasta con la potenza Bro gozh ma zadou (“Il vecchio paese dei miei padri”) – l’inno bretone –, cantato dagli spettatori prima di ogni partita, sulle note di La vecchia terra dei miei padri Gallese.

Al di là di questa deliziosa atmosfera, conoscere la Top 14 è difficile per il Morbihannais, ultimo in campionato dopo quattro giornate nonostante una prima vittoria, in casa, contro il Lione, a metà settembre. I Biancoblu ospitano il Racing 92, sabato 5 ottobre alle 14.30, con sempre lo stesso “obiettivo finale” : “mantenere” nell’élite al termine della stagione 2024-2025, spiega Jean-Noël Spitzer. L’allenatore del Vannes ha visto tutto della lenta strutturazione del club, di cui è allenatore dal 2005 dopo avervi giocato. Con l’ex terza linea, l’RCV è cresciuto lentamente, passando successivamente dalla quarta divisione (dal 1997 al 2006) alla terza (dal 2006 al 2016) poi alla Pro D2 (dal 2016 al 2024), e quindi alla Top 14.

Reclutamento rapido

Ai margini del Golfo del Morbihan, ecco i giocatori di Vannes nel profondo. E affrontare la stessa sfida di tutti i promossi: non bruciarsi le ali a contatto con l’élite del rugby francese. All’Oval, provare a competere troppo velocemente può portare alla destrutturazione, poi alla caduta libera, stagione dopo stagione. Nonostante tre semifinali della Pro D2 giocate nel 2019, 2021 e 2023, “non eravamo pronti a salire negli anni precedenti”, stimato Martin Michel, direttore generale dell’RCV, dal centro sportivo del club, situato a meno di tre chilometri da La Rabine.

“Avevamo bisogno che questo nuovo edificio funzionasse bene, dice. La discesa può avvenire, lo sappiamo, ma ci permetterà di continuare a progredire. » Inaugurato a dicembre 2022, comprende una sala pesi di 400 mq2 e un campo in sintetico coperto. Ha inoltre permesso di riunire nello stesso luogo le squadre sportive e quelle amministrative.

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