Julian Alaphilippe è esploso nella tappa regina del Tour de Romandie [vidéo]

Julian Alaphilippe è esploso nella tappa regina del Tour de Romandie [vidéo]
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Come giovedì durante il primo arrivo in vetta, Julian Alaphilippe non è riuscito a tenere il passo dei migliori scalatori questo sabato durante la tappa regina del Tour de Romandie (152 km). L’ex campione del mondo è esploso sulla salita finale, a 4,6 km dal traguardo e ha concluso in un anonimo 32esimo posto, a 4 minuti dal vincitore, Richard Carapaz.

Compagno di squadra di lusso del giovane (23 anni) e talentuoso belga Ilan Van Wilder, Julian Alaphilippe ha mostrato ancora una volta i suoi limiti in montagna, questo sabato, durante la tappa regina del Tour de Romandie, al termine della quale il nativo di Cher e il Montluçonnais è retrocesso lontano dai migliori, al 32esimo posto.

La vittoria è andata a Richard Carapaz (EF Education), che ha respinto un attacco di Egan Bernal (Ineos) a 2,2 chilometri dall’arrivo, sulla salita finale di Leysin (13,8 km al 6%).

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Il 30enne colombiano, però, si è spaventato quando ha visto tornare al volante, sulla linea, il sorprendente tedesco Florian Lipowitz (Bora), 23 anni, inaspettatamente 2° di tappa.

Bernal si infiamma, Alaphilippe implode… come tanti altri

Salendo sul terzo gradino del podio in questa quarta tappa, dopo aver perso 10 secondi sul duo di testa, Carlos Rodriguez (Ineos) diventa il nuovo leader della classifica generale, approfittando del cedimento della maglia gialla, Juan Ayuso (UAE), solo 11° di tappa, a 44 secondi da Carapaz e Lipowitz.

La corsa si è conclusa improvvisamente quando Clément Berthet, solo in testa per una cinquantina di chilometri, è stato raggiunto dall’avanguardia del gruppo, con tutti i favoriti per la generale.

Una volta ripreso l’Haut-Jura del Decathlon AG2R, a 5,3 chilometri dalla vetta di Leysin, il colombiano Egan Bernal è stato il primo ad accendere la polvere, logicamente dal momento che la sua squadra, Ineos-Grenadier, si era presa l’inseguimento dietro al comando Uomo.

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Questo colpo dell’ex vincitore del Tour de France ha avuto l’effetto di spezzare il gruppo di testa. Fino ad allora al fianco di Ilan Van Wilder, 2° assoluto e miglior giovane, nelle prime posizioni del gruppo, Julian Alaphilippe si è dovuto lasciare andare, a 4,6 km dal traguardo, lasciando che i più forti si spiegassero tra loro.

Van Wilder ha quindi dovuto risalire da solo verso la vetta e lo scalatore belga non se l’è cavata benissimo, finendo 7° di tappa, a 31 secondi di distacco e perdendo solo due posizioni complessive, passando dal 2° al 4°.

Alaphilippe in difficoltà finisce in salita

Per l’ex bicampione del mondo francese, invece, gli arrivi al vertice si susseguono e sono simili. Già in difficoltà giovedì nella salita delle Marécottes (30° nella 2a tappa), Julian Alaphilippe è esploso nuovamente quando i migliori scalatori hanno infiammato la corsa.

Ha terminato a un ritmo più lento e ha perso circa un minuto per chilometro negli ultimi quattro chilometri di salita.

Nel complesso, il pugile di Soudal esce dalla top 15 e scende al 27esimo posto, il posto che già occupava dopo il primo arrivo in quota giovedì. Il che corrisponde al suo attuale livello in montagna in questo Tour de Romandie, dove sta lottando per un secondo, o addirittura un terzo posto in corsa, con i compagni di squadra dei primi.

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La tappa svizzera si conclude questa domenica con una tappa collinare (1.600 m D+) senza particolari difficoltà, su un percorso tracciato intorno alla città di Vernier. Un terreno che corrisponde più alle doti dei puncher, più che a quelle degli scalatori. Forse una buona occasione da cogliere per Julian Alaphilippe, giusto per rassicurarsi ad una settimana dalla partenza del 107esimo Giro d’Italia?

Raffaello Rochette

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