Play-off NBA: Curry e i Warriors eliminati dai Kings, LeBron James ai play-off | TV5MONDE

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I Golden State Warriors di Stephen Curry hanno concluso una stagione pietosa con una sconfitta nei playoff contro i Sacramento Kings martedì (118-94), mentre i Los Angeles Lakers di LeBron James si sono uniti ai play-off.

Martedì hanno segnato l’inizio dei play-off NBA, sfide all’ultimo sangue, in un match secco, tra quattro squadre di ciascuna conference (classificate dal 7° al 10° posto alla fine della stagione regolare) per contendersi gli ultimi due biglietti per i play-off.

Il format introdotto nel 2021, senza pietà, è stato fatale ai Golden State Warriors che non sono riusciti a nascondere tutte le loro attuali debolezze in 48 minuti. In grande difficoltà, il campione 2022 ha lasciato l’impressione di una squadra in declino, al termine di una stagione fallimentare e luttuosa.

Il vecchio eroe dei “Dubs”, Stephen Curry (36 anni), si è limitato a 22 punti (3 su 7 triple), pesando poco contro Keegan Murray (32 punti), De’Aaron Fox (24) e Domantas Sabonis (16 punti, 12 rimbalzi).

I Kings, vendicati dopo essere stati eliminati dai Warriors al primo turno dei play-off dello scorso anno (4-3), si sono aggiudicati il ​​diritto di giocarsi l’ultimo biglietto in Occidente per la fase finale venerdì sul campo dei Pelicans di New Orleans. , battuti martedì dai Lakers (110-106).

Gol olimpico per Curry

Con un collettivo goffo ed esitante, lontano dai quattro titoli vinti negli ultimi dieci anni (2015, 2017, 2018 e 2022), Golden State sembrava pagare martedì una stagione buia, segnata dalla morte a metà gennaio del vice allenatore Dejan Milojevic, durante un viaggio di squadra a Salt Lake City.

I Warriors hanno sofferto anche l’assenza di Chris Paul per 20 partite tra gennaio e febbraio, per la frattura della mano sinistra, oltre alle scappatelle del loro imbonitore Draymond Green, due volte squalificato a fine 2023 per atti violenti sul parquet.

Klay Thompson, per il suo peggior esercizio statistico dal 2012-2013, ha anche illustrato le difficoltà di un gruppo a fine gara le cui ultime reclute rimangono deludenti.

Thompson (34 anni) è in scadenza di contratto quest’estate mentre Green (34 anni) e Curry (36 anni) sono ancora firmati per due anni in una franchigia che ha bisogno di rinnovarsi. Curry avrà così tutto il tempo per prepararsi in vista dei Giochi Olimpici di Parigi (26 luglio – 11 agosto), dove dovrebbe unirsi alla squadra americana guidata dal suo allenatore Steve Kerr.

“Abbiamo avuto dei bei momenti, ma non hanno dato spazio a Steph (Curry), ci hanno dominato fisicamente, è un dominio totale, se lo meritano totalmente”, ha elogiato Kerr.

“È troppo presto per parlare del futuro. Investiamo tanto in una stagione, succedono tante cose, le emozioni, gli alti e bassi in questo business sono incredibili. Abbiamo vinto diversi titoli con giocatori incredibili, facciamo parte “D’altronde non rimarremo al top per sempre. A quello che dovrà succedere quest’estate ci penseremo più tardi”, ha sintetizzato l’allenatore.

Zion Williamson è insostenibile

LeBron James continua a dimostrare che l’età non è una trappola nella NBA, con la sua vittoria in precedenza contro New Orleans (110-106). Il “King”, 39 anni, si è qualificato per i suoi 17 play-off in 21 stagioni NBA, e affronterà il campione in carica Denver, che ha travolto i Lakers lo scorso anno in finale, al primo turno sabato a West (4 -0).

Ma LeBron James (23 punti, 9 rimbalzi, 9 assist) e Anthony Davis (20 punti, 15 rimbalzi) hanno avuto difficoltà a tarpare le ali dei Pelicans in Louisiana, in particolare quelle del bulldozer Zion Williamson (40 punti e 11 rimbalzi).

Insostenibile, il numero 1 del draft 2019 ha imposto la sua potenza (1,98 m, 129 kg) su entrambi i lati del campo, in difesa su Davis e James e in attacco, moltiplicando le corse a canestro, compresa quella di severamente scuotendo “LBJ”, che doveva allontanarsi per alcuni minuti, è stato colpito al braccio sinistro.

Nonostante avesse a malapena permesso alla sua squadra di tornare al livello in un ultimo quarto incandescente, Williamson (23′) ha dovuto lasciare il gioco per infortunio a tre minuti dalla fine, gettando la spugna per la frustrazione mentre tornava negli spogliatoi. Colpito a una gamba, dovrà sostenere gli esami, ha detto il suo allenatore.

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