Quando è stato nominato allenatore ad interim della Costa d’Avorio il 24 gennaio, Emerse Faé aveva tutto per fallire. L’allenatore Jean-Louis Gasset, di cui era assistente, ha appena lasciato il suo incarico in seguito alla cocente sconfitta degli Elefanti contro la Guinea Equatoriale (0-4), la squadra è sull’orlo dell’eliminazione, i giocatori sono in lacrime, umiliati dal loro povero viaggio. “Siamo andati vicini a un incubo”sottolinea l’attaccante Sébastien Haller.
Emerse Faé – che festeggia nello stesso giorno il suo 40esimo compleanno – si ritrova a capo di una squadra “in fondo al buco”, come ricorda il trequartista Seko Fofana che poi si chiede come farà a qualificarsi per gli ottavi. E per ravvivare la situazione già cupa, la federazione ivoriana sta tentando, senza successo, di reclutare Hervé Renard che ha vinto la CAN 2015 con gli Elefanti.
Questi tempi di depressione generale tra i tifosi ivoriani sembrano così lontani. Domenica 11 febbraio Emerse Faé cercherà un’altra vittoria, quella che gli cambierà la vita: vincere la finale del torneo contro la Nigeria allo stadio Alassane-Ouattara di Ebimpé, a nord di Abidjan. Una terza stella? Impensabile fino a poco tempo fa. “Sono molto emozionato, è come un sognoEgli ha detto. Quando torniamo indietro di due settimane alla sconfitta qui contro la Guinea Equatoriale, è difficile immaginarlo. »
Batti le probabilità
Il 28 gennaio, a Yamoussoukro, il nuovo allenatore dà poi il tono durante la sua prima conferenza stampa, il giorno prima di affrontare agli ottavi il Senegal, detentore del titolo. Sta parlando “risurrezione”di un “seconda possibilità che Dio ci dà”Di ” Fiducia “ scoprire che conosce il suo gruppo” per un anno e mezzo». “Sarebbe inaccettabile per me se gli atteggiamenti non cambiassero una volta arrivati a questo punto”, disse deciso. Senza saperlo ancora, questo giovane allenatore scriverà una delle pagine più belle della storia della Nazionale e diventerà la rivelazione di questa CAN. Eccolo il protagonista di “A tale of Faé”, un gioco di parole che la dice lunga sulla soap opera ivoriana perché sembra irreale.
Il Senegal è ottavo (1-1, 4-5 tab), il Mali ai quarti (1-2) – mentre è ridotto a dieci –, la Repubblica del Congo (1-0) in semifinale, la Costa d’Avorio sfugge a ogni pronostico e vince su tutti i suoi avversari. “Sei qui da dieci anni!” », grida un giornalista in conferenza stampa dopo il duello contro i Leoni della Teranga. L’allenatore sorride educatamente.
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