È riduttivo dire che per lo Stade de Reims la vittoria ai rigori contro l’Olympique Lyonnais nel 16es della finale della Coupe de France (0-0, 10-9 TAB) è stata una doppia impresa. Già, perché offrire lo scalpo di dieci volte vincitrici del concorso non è cosa da tutti, ma anche – e soprattutto – perché la sezione femminile del club dello Champagne fa parte, come ricordiamo La squadrale maggiori vittime delle restrizioni finanziarie imposte alle squadre di D1 (maschile): tra la partenza dello storico allenatore Amandine Miquel per il Leicester e quella di 12 giocatori a inizio stagione, la drastica riduzione del monte ingaggi e le sei sconfitte consecutive all’inizio del 2024 -Esercizio 2025, nulla può minimizzare questa vittoria così simbolica per i Marnaises.
Di fronte, è un’altra limonata. Logicamente storditi quando sono abituati a iniziare ogni stagione con l’obiettivo del triplo campionato, Coppa, Champions League, i Lyonnaises hanno già bruciato una cartuccia. Niente di cui preoccuparsi completamente. In P1, l’OL viene da una facile vittoria contro il Dijon (2-0) e ora ha cinque punti di vantaggio sul rivale parigino, frenato allo stesso tempo da Fleury (0-0). Diciamo che “ cioccolata » di questo sabato sera capitale sembra un po’ esagerato, perché, anche in caso di vittoria al Parco dei Principi, le parigine sarebbero ancora a due unità dai primi della classifica, e con l’introduzione del Finali Quattrola stagione regolare non è più l’unico giudice del risultato finale.
Lo stesso vale per la Champions League: nonostante un generale inasprimento della concorrenza su scala europea, i Fenotte hanno chiuso la fase a gironi con un punteggio perfetto (18 punti su 18 possibili) davanti a Wolfsburg, Roma e Galatasaray e sono ancora tra le big favoriti prima del sorteggio della fase finale, in programma il 7 febbraio. In altre parole, anche senza il triplete previsto, l’OL ha ancora la possibilità di concludere la stagione onorando il proprio status.
Indipendenza fino a che punto?
Nonostante ciò, sembra che la dirigenza del Lione voglia mettere un po’ più da parte i gioielli della corona, che gli hanno comunque fruttato ben 28 titoli dall’ultimo della prima squadra maschile (il Trofeo dei Campioni). 2012, come promemoria). Lo scorso fine settimana, La squadra ha rivelato che John Textor, desideroso di concentrare nuovamente i suoi sforzi attorno alla squadra professionistica, sarebbe sul punto di cedere l’affitto dell’Académie des Gones a Michele Kang, presidente della società che possiede la sezione femminile al 52% , con l’obiettivo di riavvicinare le speranze del Lione ai professionisti rimpatriandoli a Décines. Quello che sembra un bell’affare (20 milioni nelle casse dell’OL contro la possibilità per Kang di costruire lo stadio da 15.000 posti che sogna per la sua squadra) sarebbe piuttosto un calice avvelenato: il terreno si trova infatti a Meyzieu, località A 45 minuti a piedi dal Groupama Stadium (o 30 minuti con i mezzi), persi tra un centro acquatico e un mercato Carrefour. Siamo, insomma, lontani da un contesto attrattivo per un pubblico che, nonostante i numeri in aumento negli stadi di serie D1, fatica giorno dopo giorno a permettersi di assistere alle partite di calcio femminile.
Sorge allora una domanda: se questa nuova distanza dovesse confermarsi, quale sarebbe il futuro della sezione femminile dell’Olympique Lyonnais che sembra sempre meno attaccata a conservare i gioielli di famiglia? Questi ultimi avrebbero solo interesse a restare legati a un club in piena crisi, dentro e fuori dal campo, e ancora sotto la minaccia di retrocessione precauzionale in Ligue 2? Al contrario, Michelle Kang potrebbe correre il rischio di ricreare dal nulla una struttura indipendente focalizzata al 100% sul calcio giocato da donne, consolidando in particolare la partnership siglata al suo arrivo con i Washington Spirits (di cui è anche proprietario), progetto che ha sostituito quello del defunto OL Reign, che, dalla scorsa estate, ha preso il comando nome della città di Seattle dove ha sede. Sarebbe ovviamente un duro colpo per l’acqua, ma almeno la potenziale ex OL porterebbe una piccola rivoluzione nel settore andando contro la tendenza dei club maschili che trattano la sezione femminile come se dovesse valere.
La strana programmazione della 18esima giornata di Ligue 1