Il PSG non aveva davvero il diritto di sbagliare quando ha ricevuto l'Atlético Madrid. Con soli 4 punti sul cronometro prima del calcio d'inizio, il campione francese in carica ha dovuto vincere al Parco dei Principi per avere più margine per la qualificazione. A dimostrazione che non dobbiamo perderci, Luis Enrique ha riservato una squadra senza sorprese all'inizio con Joao Neves associato a Zaire-Emery e Vitinha al centro. Marco Asensio ha interpretato il ruolo del falso nove per supportare Dembélé e Barcola. I Colchoneros hanno risposto con un 4-4-2, guidato da Griezmann e Alvarez, che hanno battuto una difesa guidata da Donnarumma, ancora titolare.
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Con l'assenza di Gimenez, Diego Simeone ha assemblato una cerniera centrale in cui hanno preso posto Witsel e Lenglet, autore solo della sua quarta partita stagionale. La mancanza di ritmo e di serenità del difensore francese si è subito notata perché, dopo un primo quarto d'ora piuttosto incoraggiante dei parigini (Hakimi 1° e 10°, Dembélé 5° e 6°), ha vacillato sotto la pressione di Dembélé. Lo Zaire-Emery ha accusato il colpo e, neutralizzato da Dembélé, ha battuto Oblak da distanza ravvicinata con un'efficace finta (1-0, 14esimo). Il PSG parte bene contro una squadra che anche lei si trova con le spalle al muro con 3 piccoli punti dopo queste prime 3 giornate.
Mancava ancora il realismo offensivo
L'inizio del Real Madrid non si è fatto attendere, colpa di un errore di deconcentrazione di Nuno Mendes e di un controllo di mano favorevole di Molina, che crocifigge Donnarumma con un tiro potente (1-1, 18esimo). Questa perequazione ha rotto la dinamica parigina. Il gioco diventa meno fluido, condizionato anche dalla pressione avversaria. Abbastanza per alimentare la frustrazione al rientro dallo spogliatoio ma fino a quel momento mancavano troppi ingredienti per fare la differenza. Dopo l'intervallo, e nonostante il doppio bloccaggio dei Matelassiers, il tandem Hakimi-Dembélé ha perseverato (48esimo, 54esimo), aiutato questa volta da Barcola, molto discreto in questa prima metà della partita.
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L'ex lionese si fa notare per la prima volta sulla sinistra, contrastato da Oblak (58esimo) dopo essere passato tra Witsel e De Paul. Il tentativo successivo, un destro arricciato questa volta, non è ancora quello giusto, respinto dalla mano ferma di Oblak, ancora presente sul tiro dalla distanza di Neves (64esimo). Complice gli ingressi di Lee e Ruiz, il PSG è apparso sempre più insistente davanti ma si è scontrato comunque con la difesa spagnola, come Imperial Oblak contro Hakimi (77°). Non sono ancora bastati gli ultimi colpi di Lee e Hakimi (90°+2). Peggio ancora, sul contropiede di quest'ultima occasione Vitinha si è girata troppo facilmente sul gancio di Correa, che ha ingannato Donnarumma (1-2, 90esimo+3) al fischio finale. Esito crudele, più che mai Parigi è in grave pericolo.
La classifica della Champions League
Pub. IL 06/11/2024 22:55
– AGGIORNAMENTO 06/11/2024 23:28