Davitashvili visto dai suoi ex compagni del Bordeaux!

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Zuriko Davitashvili, dopo un inizio complicato all’ASSE, ha messo tutti d’accordo durante l’ultima riunione dei Verdi. Una tripletta per ricordare che può accendere una partita da solo. Ormai fiorente nel collettivo del Saint-Etienne (2 assist e 3 gol), 90 Football è andato a incontrare i suoi ex compagni di squadra del Bordeaux. Parlano del loro ex compagno…

Malcolm Collect : “La prima immagine che mi viene in mente quando parliamo di Zuriko Davitashvili è il suo gol contro il Digione all’88’. Si mette sul piede debole e mette la palla nell’incrocio dei pali. Ha fatto subito impressione! Zuriko era molto vicino a Danylo Ignatenko. Nonostante la barriera linguistica, chiacchiera tantissimo con tutti. Ha uno stile di abbigliamento incredibile. A 22 o 23 anni si veste come un 50enne, è un grande lavoratore, sempre il primo ad arrivare in palestra fare il suo lavoro di stretching e di base. Anche dopo le sessioni, è rimasto in campo per lavorare sulla rifinitura, avrebbe potuto segnare più gol, ma su questo punto è migliorato molto creati, li convertì.

“Si veste come un uomo di 50 anni!”

Clemente Michelin : “È un giocatore che si fa valere in campo senza necessariamente parlare fuori. Penso che abbia avuto un po’ di difficoltà ad aprirsi all’inizio. Il linguaggio non è mai facile. Per fortuna c’erano 2-3 giocatori con cui poteva interagire più facilmente. Lui è stato molto piacevole convivere quotidianamente nello spogliatoio. Non sarà mai un problema per Zuriko nella sua piccola vita familiare.

Ho questa immagine di lui, che arriva ogni mattina prima di tutti gli altri al lavoro. Mentre lavoravo sui calci piazzati con Pedro Diaz, a lui piaceva arrivare, calciare una punizione all’angolo alto e andarsene. Era una cosa sua. Ha un grande potenziale, capisce il calcio, è intelligente e ha grandi capacità atletiche. Ciò che mi ha colpito di più di lui è stata la sua capacità di eliminare gli avversari. Può dribblare chi vuole, quando vuole. Per me quello che gli manca è lasciare andare la palla al momento giusto”.

“Davitashvili sa da dove viene e, soprattutto, dove vuole andare”.

Gaëtan Poussin : “Ha attraversato un periodo un po’ difficile, il che è normale con l’adattamento. Quando lasci il tuo paese e scopri una nuova lingua, non è mai facile. È una persona divertente, ancora giovane, focosa, a cui piace scherzare con gli altri. rischi, anche nelle zone basse con la palla. A volte può costare gol, e in effetti ne abbiamo subiti alcuni per questo.

Jacques Ekomie : “Era impossibile vederlo riposare. Ricordo che una domenica sono venuto al club per le cure e l’ho visto allenarsi. Normalmente i giocatori attaccanti sono un po’ più spensierati e liberi, ma lui è davvero determinato e lavora sodo. non lo vede solo come un lavoro, gli piace molto. Anche suo padre è molto appassionato, vive la partita come se fosse in campo, Zuriko sa da dove viene e, soprattutto, dove vuole arrivare .

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