Camavinga, il sorriso dei Blues – Lega delle Nazioni – J3 – Israele-Francia (1-4)

Camavinga, il sorriso dei Blues – Lega delle Nazioni – J3 – Israele-Francia (1-4)
Camavinga, il sorriso dei Blues – Lega delle Nazioni – J3 – Israele-Francia (1-4)
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È arrivato scalzo e in infradito, a bordo campo alla Boszik Aréna di Budapest, con la rilassatezza che lo caratterizza, dentro e fuori dal campo, dopo una prestazione notevole contro una debole squadra israeliana (1-4), questo giovedì sera. Sul set della TF1, Eduardo Camavinga ha preso il posto di Didier Deschamps per fare il punto su un incontro strano, ma che lo ha visto segnare il suo secondo gol per la selezione, dopo quello spettacolare contro l’Ucraina allo Stade de France, quasi quattro anni fa giornata (una vittoria per 7-1 nel mezzo di una crisi sanitaria, 7 ottobre 2020). Quella della serata in Ungheria deve molto a Omri Glazer e ai suoi guanti color pesca, visto che il gol del centrocampista francese sembrava destinato a finire nella sua nicchia. “È stato fatto apposta, tutto lo era calcolatoil marcatore ha riso al microfono dell’emittente. Anche io sono rimasto sorpreso dal gol, perché ho visto che era sulla traiettoria. Un gol resta un traguardo, lo prendiamo.  »

Una ricompensa in anticipo per il madrileno, che si è poi affermato come uno dei francesi più importanti e ispirati in una partita spesso priva di ritmo. In duetto con il suo amico del Casa Biancatra l’altro suo capitano in questa occasione, Camavinga si è sentito a suo agio, giocando velocemente e bene, per la maggior parte del tempo. Anche in avanti, come quando ha toccato Christopher Nkunku all’ingresso dell’area su azione della seconda pedina tricolore. I suoi primi successi (18e) e le sue poche perdite di palla (10) non gli hanno impedito di regnare al centro, grazie al suo controllo di palla e alle sue proiezioni quasi permanenti. Non c’è bisogno di emozionarsi: Mahmoud Jaber e Mohammad Abu Fani non erano i maggiori clienti con cui scontrarsi, Israele non era un avversario formidabile e, tuttavia, Camavinga ha gli strumenti per diventare uno dei volti di questa nuova generazione azzurra.

Una promessa che deve imporsi come un taulier

I più scontrosi ricorderanno che non aveva avuto la stessa prestazione una settimana prima, a Pierre-Mauroy, dove era meno radioso nella zona di Benjamin André e Ayyoub Bouaddi (nonostante un grande volume di gioco e una certa solidità nei duelli). . Altri ricorderanno che questo giovedì sera ha giocato la sua terza partita da quando ha guarito il ginocchio e, a soli 21 anni, Camavinga continua la sua formazione, stagione dopo stagione. Fa però parte dell’arredo di questa squadra francese, dove è arrivato nei panni di una giovane promessa dello Stade Rennes, due mesi prima di festeggiare la maggiore età, nel settembre 2020. Il che non gli ha impedito di riprendere una piccola cura di umiltà. andando a farsi le ossa con gli Espoirs (che tra l’altro dovrebbero essere riservati a Warren Zaire-Emery), scomparendo dalle piccole carte di Didier Deschamps per quasi due anni, dall’ottobre 2020 al settembre 2022.

Ecco Camavinga insediatosi nel girone della Francia, senza ancora imporsi come titolare indiscutibile nella testa dell’allenatore, che lo ha fatto partire titolare metà del tempo nelle ultime dieci partite per le quali ha puntato la punta del naso sul foglio di gara . Non è più il coltellino svizzero preferito di Carlo Ancelotti o Deschamps, quello che potrebbe regolarmente dare una mano come terzino sinistro, ma sempre più una scelta ovvia per animare un centrocampo, dove i diversi concorrenti hanno profili molto simili in campo. carro armato tricolore. Camavinga, spinto dalle sue qualità tecniche e da una certa eleganza appena la palla arriva ai suoi piedi, ha le qualità per distinguersi dalla massa e portare qualcosa in più a questa squadra francese. Un po’ più creatività, un po’ più gioco, un po’ più intenzioni offensive, anche se tutto questo resta da confermare nelle grandi serate e contro i migliori centrocampisti.

Stasera è stata una grande opportunità, sapendo che è la nuova generazione che sta arrivando.

Eduardo Camavinga con microfono TF1

A 21 anni, Camavinga non è più un ragazzino o un inesperto: parliamo di un giocatore con 22 presenze in tasca, due competizioni internazionali (tra cui un buon inizio nella finale dei Mondiali), presto 150 presenze con il Real Madrid. e addirittura due Champions League nel sacco. È già un colossale e questi sono anche i primi frutti della vita quotidiana all’interno del club più grande del mondo, dove impari più velocemente e meglio che altrove, soprattutto quando gli amici nel tuo campo di gioco si chiamano Toni Kroos o Luka Modrić. Oro ai piedi e buon umore da vendere, in un periodo in cui i Blues cercano nuovi leader e i loro sostenitori nuovi beniamini. “Fin dal primo giorno e dalla prima selezione l’obiettivo era vincere, assicurò senza abbandonare il suo solito sorriso Colgate.Stasera è stata una grande opportunità, sapendo che è la nuova generazione che sta arrivando. » Camavinga può senza dubbio affermare di diventare uno dei suoi volti.

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